Edoardo Prian, sarò sempre grato a ciò che la pallanuoto mi ha dato

Edoardo Prian, sarò sempre grato a ciò che la pallanuoto mi ha dato

9 Novembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Gli sport acquatici sono molto amati dai più piccoli. La pallanuoto, in particolare, è uno degli sport di squadra più completi sia da un punto di vista fisico, che da un punto di vista psico-sociale. Per poter approcciare questo sport bisogna saper nuotare nei tre stili fondamentali: rana, stile libero e dorso.  L’età consigliata per iniziare a praticare questa disciplina sportiva è tra i 5 e i 12 anni. La Pallanuoto favorisce lo sviluppo della colonna vertebrale, della muscolatura e delle articolazioni, promuovendo la combinazione motoria, l’equilibrio in acqua e la capacità di respirazione. In Italia la pallanuoto è molto seguita grazie ai successi della nazionale italiana, il “Settebello”, che ha regalato titoli importanti a livello europeo e mondiale.

Oggi parliamo di Pallanuoto, Covid e Salute con una figura di spicco di questo Sport: Edoardo Prian.

Cresce nelle giovanili della Sportiva Sturla cui approda giovanissimo già in prima squadra in serie B. Da lì si trasferisce al Bogliasco dove punta allo scudetto under 20 e facendo il secondo portiere in prima squadra in serie A1.

A 21 anni dopo un prestito annuale alla Sportiva Nervi in serie A1 fa esperienza fuori dalla Liguria in serie A2, prima alla Pallanuoto Brescia, poi alla RN Cagliari e infine alla BPM Sport Management culminata con la promozione in serie A1.

Dopo di che ritorna a Bogliasco dove resta per 8 stagioni in serie A1 e oltre 200 presenze fino al 2019, anno in cui approda alla Pro Recco dove con mister Ratko Rudic ottiene anche l’esordio in Champions League.

Nel 2015 entra nel giro Settebello e nel febbraio 2016 esordisce con la nazionale in World League contro la Russia.

Nel 2020 dopo la parentesi a Recco culminata con lo stop alle competizioni causa Covid ritorna a Bogliasco dove tutt’ora gioca in serie A2 puntando alla promozione nella massima serie.

Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

 Ho sempre vissuto la pandemia con attenzione e rispetto perché è un problema reale serio a cui mai avrei pensato di essere sottoposto prima, ma allo stesso tempo senza paura perché in quanto sportivo ad alto livello ho sempre goduto di ottima a salute e mi sono sempre sentito tranquillo. Quindi l’ho sempre vissuta più con la paura che potesse stare male qualche mio famigliare piuttosto che me, poi da quando in famiglia siamo tutti vaccinati la vivo molto più serenamente.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed alla Pallanuoto in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

La pandemia ha sconvolto ogni angolo del pianeta in qualsiasi settore: uno dei più colpiti sicuramente è stato lo Sport. Ricordo di aver giocato l’ultima partita a marzo 2020 eravamo a Napoli per Canottieri Napoli – Pro Recco. Al nostro rientro ci attendeva la notizia del lockdown totale a tempo indeterminato. Rientrai ad allenarmi solo a settembre 2020 sei mesi dopo lo stop che per uno sportivo è davvero un’ eternità. Perciò il Covid ha causato un danno immenso a tutte le società di ogni categoria in tutti gli Sport: se ha mandato in crisi pure il “re” calcio figuriamoci uno Sport in confronto così “piccolo” come la nostra Pallanuoto. Tante società sono state messe in ginocchio dalle piscine chiuse, dall’assenza di attività, di corsi e quindi di entrate sulle quali vivono, pertanto molte si sono ridimensionate ma hanno stretto i denti e ora piano piano con la riapertura degli impianti non solo a noi agonisti ma a tutte le categorie anche amatoriali si ricomincia a respirare un minimo di normalità.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

Per me lo sport è il primo e più importante modo per godere di buona salute facendo quello che ci piace. Io personalmente non potrei farne a meno, pratico Pallanuoto da più di 20 anni ormai e finché il fisico me lo permetterà continuerò a praticarla perché mi fa stare bene sia di testa che di corpo.

I mesi passati chiusi in casa infatti sono stati un inferno per me, costretto a fare un pò di attività casalinga ben lontana da quella a cui tutti eravamo abituati: tanta gente in quei mesi come me delirava costretto tra le mura di casa, dimostrazione che lo sport ci fa troppo bene e se ce lo tolgono ci manca l’aria e ci fa stare male.

Cosa le ha dato la Pallanuoto in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Penso che la pallanuoto sia lo sport più completo in assoluto: dal punto di vista fisico è uno sport incredibilmente faticoso che necessita di forza, resistenza, velocità, concentrazione, intelligenza; non basta avere una di queste doti per fare bene bisogna ma averle tutte. Dal punto di vista umano la Pallanuoto mi ha preso che ero un bambino delle elementari e mi ha fatto diventare un uomo, mi ha insegnato cosa vuol dire squadra, cosa vuol dire sacrificio, cosa vuol dire la fatica, cosa vuol dire conquistarsi qualcosa di importante con le proprie forze, cosa vuol dire raggiungere degli obbiettivi. Mi ha insegnato valori che ritrovo fondamentali nella vita quotidiana quindi oltre a farmi vivere bene quelle due ore al giorno in piscina gliene sarò eternamente grato anche per la vita fuori.