Eduardo Scarpetta, nipote e figlio d’arte nell’era del Covid
2 Agosto 2020Eduardo Scarpetta è il giovanissimo figlio di Mario e della valente attrice Maria Basile ed è pronipote del capostipite Eduardo: il più importante attore, autore, commediografo della dinastia teatrale Scarpetta-De Filippo, famosa nel mondo. Ha una sorella Carolina, Ingegnere.
È, pertanto, un’icona rara, un cameo pregiato inscritto, incastonato nella storia del teatro.
È una bella persona, affascinante, ma umile ed autentica! Ha debuttato nel 2018 al teatro Sannazzaro, con una pièce teatrale, con Denise Capezza “After the End” di Dennis Kelly: drammatica, ambientata in un rifugio antiatomico, improntata sulla passionalità, l’amore e la dipendenza.
Ha interpretato già Pasquale Peluso ne “L’Amica Geniale”, nella prima serie della fortunata fiction di Saverio Costanzo.
Attualmente è impegnato sul set di “Qui rido io”: nuovo film del regista Mario Martone con il noto attore Toni Servillo nei panni del suo Avo.
In che modo Eduardo Scarpetta, erede di una grande dinastia di commediografi ed attori, ha vissuto il triste e lungo periodo di lockdown?
Mi dividevo tra giocare a playstation, curare la salvia, il peperoncino e il garofano nero indiano piantati ad inizio quarantena. Ogni sera insieme al mio coinquilino vedevamo un film e quando ho scoperto che a lui mancavano le ultime tre stagioni del “Trono di spade” abbiamo attaccato quello. Molto spesso mi vedevo su skype con Francesco Saponaro, Edoardo Sorgente e Vincenzo Nemolato per continuare a lavorare su “Scarpetta Suite”, laboratorio che avrebbe dovuto avere luogo dal 16 al 20 aprile al teatro Sannazaro. Si farà quanto prima ci auguriamo.
Questa clausura forzata ha avuto delle ricadute tragiche sull’economia internazionale, mettendo in serie difficoltà tutto il comparto dello spettacolo, del cinema e del teatro. Il film di Mario Martone, in cui sei impegnato rappresenta per te una possibile rinascita? Confidi che “a’ nuttata è passata”?
Non credo in una rinascita, tutto tornerà alla normalità prima o poi, per adesso il cinema e il teatro hanno ripreso a lavorare, poi si parla di un’ipotetica ricaduta del/nel virus, è tutto da vedere.
Quanto sono impegnativi per te il tuo nome e cognome?
Per quanto, naturalmente, sappia cosa significhi storicamente il mio nome ho sempre vissuto senza dargli molto peso, credo sia sano.
Ho assistito al tuo debutto e sono grata a tua madre per il “vaccino potente” che emani, per la tua corporeità vissuta ed esperita, per la tua espressività mimica, per il tuo timbro vocale e per le emozioni vitali che doni! Hai consapevolezza della Tua vocazione teatrale innata sul palcoscenico?
E bello ricevere questa domanda, ti ringrazio. Credo che il prodotto finale di un attore debba essere obbligatoriamente frutto di studio e duro lavoro, quando viene notato fa sempre piacere, gratifica, “sono soldi in tasca”.