Elisoccorso, o meglio, Erisoccorso ma oggi non più
14 Novembre 2018Non aprite quella porta … ed in effetti ad aprire quella dell’organizzazione del soccorso in emergenza in Campania si rischia di rimanere disorientati, per non dire peggio, di fronte a ritardi, carenze, omissioni ed appalti in proroga che non finiscono più.
Isola di Capri e “la paura di volare”.
“Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” e mai come in questo caso ci ha messo pure la coda. Sì perché sui due mancati interventi dell’elisoccorso sull’isola di Capri dietro al guasto tecnico dell’elicottero giustificato dal pilota, (l’appalto prevede sempre la presenza di un mezzo sostitutivo), viene fuori la mancanza di certificazione di idoneità all’atterraggio notturno della piazzuola di Capri da parte dell’Enac per mancati adeguamenti, richiesti alla Regione e non eseguiti.
Il tutto giustificherebbe anche il mancato intervento, sempre notturno, della settimana precedente, per il ricovero a Napoli di una partoriente, con la solita tecnica, (prima un ok alla richiesta e subito dopo dall’equipaggio subentrato, per cambio di turno, un no per problemi all’elicottero). A tutto ciò sempre in tema di emergenza continua bisogna aggiunger che la richiesta di elisoccorso parte dall’ospedale di Capri con telefono privato del medico di turno perché le linee telefoniche esterne erano bloccate.
Ma se Atene piange, Sparta non ride considerato le pochissime piste idonee all’ atterraggio notturno sull’intero territorio regionale (due ad Avellino, una a Benevento, due a Napoli, Cardarelli ed Ischia, nessuna a Salerno) ed il “disservizio” offerto dalle società che gestiscono l’appalto del servizio di soccorso sanitario con elicottero in proroga dal 2004, dopo l’ultima gara d’appalto del 2001 impugnata dalle ditte escluse.
Il dis-servizio attualmente offerto è effettuato da due elicotteri, uno in servizio 24 ore su 24, di base all’ospedale Cardarelli di Napoli ed un altro localizzato a Pontecagnano, a “mezzo servizio” considerato che l’aeroporto salernitano dà “assistenza” al velivolo dalle 9 del mattino alle 16,00. Due velivoli, quindi con costi stratosferici che non riescono a garantire assistenza notturna in caso di grave emergenze sanitarie anche per le solite lungaggini burocratiche regionali e con efficienza limitata di giorno considerato che al velivolo di stanza al Cardarelli è stato tolto il verricello (previsto nel capitolato d’appalto) fondamentale per interventi in zone impervie ed in alcuni casi anche in autostrada.
L’equipaggio, un pilota, un assistente pilota, un medico anestesista ed un infermiere professionale sono forniti dalla società appaltante che per il personale medico attinge alle varie “Associazioni di volontariato”. E’ il caso di dire ancora una volta “chi controlla il controllore” o meglio alla Totò “vediamo questi stupidi dove vogliono arrivare” non dimenticando che di mezzo c’è la salute del cittadino.
Ci saranno altre puntate, ci auguriamo sempre senza danni per i pazienti? Per rispondere non occorre consultare la sfera, basta rifarsi ad un più modesto calcolo delle probabilità: sicuramente si.