Ercolano ricorda la Shoah
20 Gennaio 2021Una luce, per non dimenticare, illuminerà di rosso la facciata dell’ingresso storico al Parco Archeologico della cittadina vesuviana.
“L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza”, queste parole della senatrice Liliana Segre ben sintetizzano il momento che stiamo vivendo, ed è proprio in questo momento di profondo dolore e smarrimento, dove lo sconforto potrebbe dare la stura anche al peggio di noi, com’è capitato pochi giorni fa nelle aule del Congresso americano, che non dobbiamo dimenticare il Male. Per questo ha senso in un posto che noi licenziamo troppo spesso semplicemente come parco archeologico ma che in realtà è un posto di dolore dove migliaia di uomini sono morti a causa di un evento catastrofico, che è bene ricordare la Shoah. Una luce dunque, per non dimenticare, illuminerà di rosso la facciata dell’ingresso storico al Parco Archeologico di Ercolano di Corso Resina. Dal 19 al 27 gennaio 2021 l’emiciclo sarà illuminato per commemorare il Giorno della Memoria che ricorda le vittime dell’Olocausto. “Continua il networking territoriale con il Comune di Ercolano, dichiara il Direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano, e questa volta accogliamo la proposta di illuminare di rosso la facciata di ingresso di Corso Resina per una iniziativa altrettanto di spessore dopo aver appoggiato la candidatura di Procida a capitale italiana della cultura. Con l’illuminazione della facciata dell’ingresso storico, il Parco partecipa alla celebrazione della memoria dell’Olocausto e vuole trasmettere l’orrore verso ogni razzismo e discriminazione violenta e barbara come quella che colpì gli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il senso della luce rossa che si riaccende sulla cultura in generale e sul Parco di Ercolano, bene patrimonio dell’Umanità, vuole richiamare il concetto romano di humanitas, quale condivisione e partecipazione al comune destino di tutti gli uomini indipendentemente dal credo, dall’origine geografica, dai costumi, dalle idee politiche e dalla posizione sociale. Quella luce ricorda un passato tragico ma parla alle coscienze e alle intelligenze per un ritorno ad una nuova vita, segnale di grande speranza in un momento di rinascita e di ripresa così tanto importanti in questo periodo storico”. Il 27 gennaio i cancelli di Auschwitz furono abbattuti, ed è dal 2000 che tale data è consacrata al “Giorno della Memoria”, istituito dal Governo italiano con una Legge dello Stato, la 211 del 20 luglio 2000. È il giorno per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro, come recita l’art. 1, che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.