Eroici
12 Marzo 2020Stanno combattendo una battaglia immane. Medici, infermieri, operatori socio sanitari ed addetti alle pulizie sono in prima linea per contrastare il Coronavirus.
Tutti i professionisti della sanità, a vario titolo impegnati, si sono ritrovati, loro malgrado, a sostenere la terrificante onda d’urto prodotta dal Coronavirus ma non hanno tentennato. Comprensibilmente spaventati sono comunque restati al loro posto a compiere un dovere che, se nella quotidianità, contempla il rischio professionale, in questi accadimenti eccezionali riveste esso pure carattere di eccezionalità.
La foto dell’infermiera addormentata sul banchetto di lavoro, sfinita dopo un turno massacrante di sedici ore, ha fatto il giro del mondo. È il simbolo concreto di una dedizione al lavoro che va oltre la stessa deontologia.
Dietro i camici bianchi ci sono padri e madri di famiglia con tutte le preoccupazioni di padri e madri di famiglia chiamati a confrontarsi con una minaccia globale e sinora sconosciuta per la nostra epoca. Proprio ieri l’Organizzazione mondiale della sanità ha proclamato lo stato di pandemia. La riprova di una situazione particolarmente grave che, ormai, non riguarda più i singoli paesi. Una gravità già sperimentata dalle nazioni – e purtroppo l’Italia e tra queste – maggiormente colpite dall’epidemia virale. In queste nazioni a pagare uno scotto elevatissimo sono gli operatori della sanità, come dimostrato dal numero di contagi e anche dalle vittime: il medico cinese che per primo ha individuato il problema; il presidente dell’Ordine dei medici di Varese.
Affianco a questi il popolo degli invisibili, quelli cioè che quotidianamente si battono per liberare ospedali ed uffici pubblici da virus e batteri. Uno di loro ci ha scritto sottolineando appunto questo aspetto e noi gli siamo grati per aver richiamato la nostra attenzione sull’importanza che questo lavoro riveste, segnatamente negli ambienti della sanità.
Si tratta di un lavoro che le Aziende sanitarie hanno affidato a ditte esterne, inseguendo la logica del taglio dei costi. Il risultato è stato uno solo tagli progressivi alle ore di lavoro per questa categoria di operatori e nessun beneficio reale, in termini economici, per la pubblica amministrazione. Sono eroi anche questi che in tanti casi, con stipendi miseri, continuano ad assicurare la propria opera, nonostante vengano calpestati i loro diritti. E non solo dalle ditte che si aggiudicano gli appalti ma anche dagli enti pubblici (ospedali, scuole, tribunali, caserme) che li danno in affidamento. E pure, senza i loro interventi, nessuna delle strutture sanitarie e degli edifici pubblici potrebbe funzionare.