Essere empatici aumenta il rischio di depressione
30 Luglio 2020“Se un adolescente ha la tendenza a prestare maggiore attenzione agli stimoli negativi, quando sperimenta qualcosa di stressante è probabile che abbia una risposta meno adattativa a questo stress”.
Attenzione alla tristezza in adolescenza: chi tende a notare che gli altri hanno volti tristi ha maggiori probabilità di sviluppare la depressione. A dirlo è una ricerca della Binghamton University pubblicata sul Journal of Anormal Child Psychology.
Il lavoro ha esaminato l’impatto della costante attenzione degli adolescenti alle manifestazioni del viso, sia durante le reazioni nel mondo reale sia davanti a situazioni simulate in laboratorio. È stato qui che i ricercatori hanno notato come na maggiore attenzione rivolta ai volti tristi sia legata a maggiori reazioni depressive allo stress del mondo reale.
“Se un adolescente ha la tendenza a prestare maggiore attenzione agli stimoli negativi, quando sperimenta qualcosa di stressante è probabile che abbia una risposta meno adattativa a questo stress e che mostri maggiori aumenti dei sintomi depressivi – ha detto Cope Feurer, ricercatore che ha condotto l’analisi – ad esempio, se due adolescenti litigano entrambi con un amico e un adolescente trascorre più tempo prestando attenzione agli stimoli negativi (cioè, le facce tristi) rispetto all’altro, allora quell’adolescente può mostrare maggiore aumento dei sintomi depressivi in risposta allo stress, potenzialmente perché presta maggiore attenzione al fattore di stress e al modo in cui il fattore di stress li fa sentire”.
I ricercatori ritengono che il meccanismo biologico alla base di questa scoperta risieda nella capacità del cervello di controllare la reattività emotiva.