Estate, occhio alle punture di insetto
6 Agosto 2022L’afa e il caldo dell’estate si accompagnano, soprattutto in alcuni luoghi e per alcune persone, al fastidioso compito di gestire le punture di insetti. O perché si vive in zone in cui sono particolarmente presenti, o perché si ha una sensibilità particolarmente elevata, api, zanzare, pappataci e zecche possono diventare un ostacolo non solo per godersi le vacanze, ma anche per rimanere in salute.
Api, vespe e calabroni
Alcune punture, infatti, provocano solo prurito e bruciore ma, in chi è allergico alla puntura di insetti della famiglia degli Imenotteri (api, vespe, calabroni) si possono verificare reazioni di varia entità. Con il loro pungiglione, infatti, iniettano nella pelle un veleno che nella sede della puntura forma immediatamente una chiazza gonfia, rossa e dolente. Ma mentre il dolore di solito si allevia entro 2 ore, il gonfiore può aumentare ancora per 24 ore. Se al centro è visibile un punto nero è segno che nella pelle è rimasto il pungiglione e che si trattava di un’ape, perché lo perde e muore dopo aver punto. Se le punture sono numerose (soprattutto se dovute a calabrone), si possono avere sintomi generali, come vomito, diarrea, mal di testa e febbre: si tratta di sintomi dovuti alla grande quantità di veleno iniettato, non ad allergia. Ma nei soggetti ipersensibili, si possono avere sintomi di allergia anche molto gravi, fino allo shock anafilattico. Un rischio, con gli imenotteri diversi dalle api, è che la loro puntura non è asettica: non perdono il pungiglione, e poiché colpiscono altri insetti, come per esempio le mosche localizzate sullo sterco, vi è rischio di trasmissione di infezioni ematiche o infezioni in genere veicolate da microbi.
Fonte: https://www.dica33.it/notizie/35570/punture-morsi-insetti-cosa-sapere-per-difendersi.asp