Fabrizio Coppo, la Danza è rigore, cultura, educazione al movimento …
8 Dicembre 2022Fabrizio Coppo nasce a Caserta, nel 2005 entra nella scuola di ballo del “Teatro alla scala” di Milano, i suoi principali maestri sono stati Irkin Sultanov, Leonid Nikonov e Rafael Darder. Inizia la sua carriera professionale nel Balletto del “Teatro alla Scala” di Milano, più tardi, nel 2007, si unisce al “Ballett Contemporaneo de la Generalitat” di Valencia, dove perfeziona il suo stile e sperimenta varie tecniche di danza contemporanea e neoclassica.
Nel 2010 viene invitato, da Manuel Legris, a lavorare nella compagnia del Balletto dell’ “Opera di Vienna”. Nel 2012 entra a far parte, come solista, del “Ballet Estable del Teatro Colón”.
Partecipa a numerosi festival e tour internazionali tenutisi a Tokyo, Mosca, Parigi, Londra, Cuba e Miami. Durante il suo percorso interpreta, come solista e primo ballerino, opere di grandi coreografi come Maurice Bejart, Roland Petit, Jiri Kylian, Nacho Duato, Nils Christie, Rudolf Nureyev, Frederic Ashton, George Balanchine, Jhon Cranko, Jerome Robbins e Jhon Neumeier.
Dal 2017 è Direttore Artistico e maître de ballet del Centro Culturale “OmniarteCaserta”, con sede in Italia, proseguendo il suo lavoro come ballerino e coreografo sia in Italia che all’estero.
La danza è arte visiva per eccellenza, unita alla musica ed alla recitazione dà vita ad un cocktail esplosivo che inebria la mente non solo dei cultori ma di tutti coloro che si avvicinano a questa eccelsa espressione artistica.
Quando pensiamo alla Danza come arte visiva per eccellenza, dobbiamo pensare ad una convergenza delle Arti, a partire da un soggetto protagonista che è il corpo in azione, il corpo come presenza fisica e il corpo come essenza dell’evento teatrale. Corpi in azione, in spazi assunti come scene, un percorso all’interno di più linguaggi ed all’interno dello stesso danzatore.
Il danzatore e coreografo Maurice Béjart, descrisse la danza come “una delle rare attività umane in cui l’uomo si trova totalmente impegnato: “corpo, cuore e spirito.”
Come è nata la passione per la danza?
La mia passione per la Danza è nata all’età di 7 anni circa quando vidi in televisione Nureyev e Carla Fracci danzare “Romeo e Giulietta”: sentii subito che quello era il mio destino.
Danza non è solo scintillio di luci e spettacolo che tocca i cuori e le menti, ma anche sacrificio quotidiano e allenamento per poter puntare a performances di alto spessore.
La danza, anche per i grandi talenti, è essenzialmente una disciplina che coinvolge l’intera vita di chi decide di affrontarne lo studio. Sono necessari impegno quotidiano e studio della tecnica. La Danza è rigore, cultura, educazione al movimento che si accompagnano alla tecnica, allo studio della coordinazione, alla fluidità, all’elasticità ed alla musicalità. Non dimentichiamoci che la Danza è soprattutto un’arte che permette, attraverso un’assoluta dedizione, la profonda espressione di sé stessi.
Nureev o Baryshnikov?
Non è possibile né fare un paragone né esprimere, anche solo personalmente, una preferenza. Due mostri sacri della Danza che hanno contribuito, in maniera importante, allo sviluppo di questa arte, portandola ai massimi livelli espressivi e tecnici.
Ribadiamo, quella del ballerino è una vita anche di duri sacrifici. A conti fatti, la danza è riuscita a ripagare tutte le sue aspettative?
Ogni lacrima e ogni dolore fisico è stato riempito da grandi soddisfazioni e immense emozioni vissute sul palco. Una carriera che mi ha permesso e mi permette di girare il mondo e di lavorare con artisti incredibili, tra cui ricordo con immenso affetto e gratitudine il Maestro Franco Zeffirelli, che mi scelse appena diciottenne per il mio debutto da Primo Ballerino.