Fausto Mosciaro: “La forza di volontà supera le doti personali”
10 Gennaio 2023“Gli altri si allenano per vincere gli scudetti, io gioco per essere felice”. (Antonio Cassano)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Fausto Mosciaro.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Per fortuna sembra che ormai il peggio sia passato, anche se è vero che ancora ad oggi non possiamo dire che la pandemia sia del tutto superata, sicuramente allontanarmi da ciò che vivevo quotidianamente per via della pandemia non è stato semplice, perché comunque quando si parla di dilettanti, si gioca praticamente solo per una questione di passione e vedermi privato della mia passione mi faceva tristezza, per fortuna sono riuscito ad affrontare il periodo peggiore grazie agli amici, alla famiglia e al lavoro, che erano comunque una distrazione allo stare chiusi in casa, ad oggi questa situazione l’affronto con molta serenità, forte del fatto appunto che il peggio sia passato, per quanto riguarda il contagio non mi ha mai preoccupato più di tanto, perché sapevo che per noi giovani i rischi comunque non erano elevati.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nella mia specialità, che in quegli anni era il calcio, perché ad oggi sono nel mondo del futsal, credo che i tentennamenti del mondo politico abbiano creato problemi alle società, perché comunque quest’ultime vanno avanti grazie agli sponsor che le pagano per avere pubblicità, pubblicità che non viene fatta ovviamente se non si gioca, un altro problema è quello degli stipendi dei calciatori e tutto lo staff, perché comunque il mondo dilettantistico è molto ampio, c’è chi lo fa per passione, ma c’è anche chi grazie allo sport, ci vive, porta avanti famiglia e tutto ciò che lo riguarda.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
In realtà non c’è stata una persona che mi abbia spinto all’attività agonistica, semplicemente perché non ce n’è stato bisogno, sin da piccolo mi sono appassionato al calcio ed ho iniziato a praticarlo in una scuola calcio già all’età di 4 anni, poi comunque provengo da una famiglia in cui in tanti hanno giocato a calcio, anche ad alti livelli, quindi è venuto tutto naturale.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà, in molti casi, supera le doti personali, la cosa più importante è volerlo, prefissarsi degli obiettivi e fare di tutto per raggiungerli, ovviamente divertendosi, perché lo sport è divertimento e senza quest’ultimo non avrebbe senso.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
L’unico consiglio che mi sento di dare ai ragazzi che si avvicinano al calcio è quello di divertirsi principalmente, sfruttando tutte le occasioni che avranno dando sempre il massimo.