Federazione pediatri: no agli specializzandi solo in corsia

Federazione pediatri: no agli specializzandi solo in corsia

20 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

“L’assunzione dei medici in corso di specializzazione, a partire dal terzo anno di formazione, esclusivamente negli ospedali non è funzionale all’intera area pediatrica”.

 

La strada dell’inclusione dei medici non ancora specializzati nei nosocomi è strada monca. Serve analogo provvedimento per il territorio. La Federazione italiana medici pediatri (Fimp) rivolge, pertanto un appello al ministro Roberto Speranza e alle Regioni per evitare che l’attuale organizzazione dell’assistenza pediatrica prevista dal servizio sanitario nazionale venga nel tempo indebolita. “Siamo preoccupati per l’emendamento al Decreto legge numero 162 del 2019 recentemente presentato dalla commissione salute – afferma il dottore Paolo Biasci, presidente della Fimp – la formulazione della proposta riguardante l’assunzione dei medici specializzandi a partire dal terzo anno di formazione specialistica esclusivamente negli ospedali non è funzionale all’intera area pediatrica, in quanto l’assistenza a bambini e adolescenti in Italia è garantita dall’equilibrio tra le cure territoriali e quelle ospedaliere.

L’inserimento anticipato degli specializzandi deve essere previsto con analoghe modalità sia per l’ospedale che per il territorio, al fine di mantenere il necessario equilibrio anche in termini di avvicendamento e ricambio generazionale. Se la proposta fosse approvata in questa forma – continua Biasci – il servizio sanitario nazionale non potrebbe più garantire in futuro gli attuali livelli assistenziali pediatrici per quanto riguarda l’universalità dell’offerta assicurata dalla pediatria di famiglia. I giovani specialisti sarebbero inquadrati automaticamente solo nell’ambito delle cure ospedaliere, determinando gravi carenze assistenziali soprattutto in quelle aree periferiche e disagiate dove la pediatra di libera scelta rappresenta l’unico riferimento per i bambini e le loro famiglie.

Una difficoltà nell’assistenza pediatrica sul territorio si ripercuoterebbe con effetti negativi, assistenziali e previdenziali, sull’intero sistema delle cure primarie, in considerazione dell’aumento esponenziale delle patologie croniche e della popolazione anziana che impegnerà sempre più i colleghi della medicina generale – sottolinea il presidente Fimp – chiediamo, pertanto, una attenzione ed una adeguata riflessione sul coinvolgimento della pediatria delle cure primarie nelle proposte emendative al decreto legge in discussione e ci rendiamo disponibili sin da subito per un confronto costruttivo nell’interesse di tutta l’assistenza pediatrica del servizio sanitario”.