Fabrizio Bontà, un bravo allenatore deve saper gestire al meglio le relazioni nel team

Fabrizio Bontà, un bravo allenatore deve saper gestire al meglio le relazioni nel team

16 Settembre 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

 

Fabrizio Bontà parte dal calcio a otto, dove ha giocato in serie A, per poi approdare al beach volley come coach. È allenatore, infatti, di beach volley FIPAV, maestro beach volley FIPAV, allenatore beach volley A, IBVC (ASI), istruttore beach volley AIBVC (ASI).  Al suo attivo diversi riconoscimenti, tra gli altri: campione nazionale maschile (serie A) AIBVC (ASI) Club Series 2024;  primo posto Campionato Italiano per Società FIPAV 2024 categoria bronze Femminile.

Come si riconosce un bravo allenatore? Certamente guardando ai risultati ma sicuramente non si tratta solo di questo.

Credo che per stabilire il modo in cui si riconosce il bravo allenatore, sia necessario stabilire prima cosa si intende con la parola “bravo”. Dal mio punto di vista, potrebbe essere ritenuto bravo un allenatore che ottiene dei risultati in termini di vittorie di trofei, così come un allenatore che riesce a migliorare le qualità tecnico/tattiche o cognitive di un giocatore. Credo che la risposta sia soprattutto legata agli obiettivi che vengono identificati dall’allenatore stesso o dalla società. Ritengo che possa essere considerato bravo, un allenatore che riesce a raggiungere gli obiettivi stabiliti. Ovviamente gli obiettivi possono essere diversi per ogni allenatore e variare in base al contesto ed ai diversi fattori quali ad esempio l’età dell’atleta, la durata del percorso di allenamento, le risorse, i mezzi a disposizione ecc.
Ritengo inoltre che un bravo allenatore, sia quello che riesce a gestire in maniera più funzionale possibile, le dinamiche relazionali all’interno del team.

Un passato nel calcio a 8. Cosa le ha dato il calcio in termini di emozioni e cosa le trasmette invece il beach volley?

Sicuramente il calcio in generale è stato il primo sport che ho praticato ed al quale mi sono appassionato. La passione per il beach volley è stata invece successiva e travolgente. Penso di potere dire che si tratta di due sport abbastanza diversi tra loro, non solo per gli ovvi motivi tecnico/tattici ma soprattutto per quanto riguarda la componente mentale. Il calcio a 8 è uno sport di squadra e come tale prevede delle dinamiche relazionali con i compagni, diverse rispetto al beach volley, il quale può essere considerato invece uno sport di coppia. Sono stato capitano della mia squadra di calcio a 8 per molti anni e come tale, dovevo assicurarmi che il gruppo fosse il più possibile unito per il raggiungimento dei risultati. Credo che il beach volley, essendo uno sport di coppia, possieda delle caratteristiche del tutto peculiari che lo rendono un ibrido tra uno sport di squadra ed uno sport individuale. Questo comporta delle differenze che si manifestano soprattutto nel rapporto con il proprio compagno.

Come si mantiene in forma un allenatore di Beach volley ed in che modo il suo consiglio contribuisce al benessere psicofisico della squadra?

Avendo interrotto da non troppo tempo la pratica agonistica come giocatore di beach volley, continuo a nutrire il desiderio di allenarmi sia sulla sabbia che in sala pesi. Per questo sono attento a ritagliarmi degli spazi che mi permettano di mantenere un allenamento costante. Oltre a ciò curo con attenzione l’aspetto legato all’alimentazione. Con i mie atleti, cerco di mettere sempre in risalto l’importanza di allenarsi e di seguire delle abitudini alimentari sane e funzionali. Sono convinto che la credibilità di ciò che si cerca di insegnare, passi dai comportamenti che si tengono. Per questo spero che il fatto di comportarmi in prima persona, secondo i principi che raccomando, possa essere per loro un esempio positivo. Ritengo poi che la mente abbia l’enorme potere di regolare grande parte di ciò che facciamo e soprattutto il modo in cui lo facciamo. Per questo motivo deve essere allenata, proprio come alleniamo il nostro corpo. Anche per questo, cerco di monitorare costantemente il benessere emotivo degli atleti. Sono convinto che il compito dell’allenatore non si limiti solo alle ore passate sul campo di gioco, ma anche al tempo che si dedica agli atleti fuori dal campo.

Che tipo di alimentazione deve seguire un atleta di Beach volley?

Ritengo che mangiare in modo sano e funzionale, oltre ad essere una componente fondamentale per un buono stile di vita, sia un fattore determinante anche da un punto di vista prestazionale. Partendo da un’alimentazione che sia comunque bilanciata, riguardo l’assunzione dei diversi nutrienti, nel beach volley è importante assumere il giusto quantitativo di carboidrati. E’ bene poi riuscire ad integrare costantemente, soprattutto all’interno di giornate in cui lo sforzo fisico è prolungato. Un altro aspetto determinante è poi quello legato al tema della corretta idratazione, soprattutto in uno sport come il nostro, in cui lo sforzo fisico viene effettuato spesso a temperature elevate sotto il sole diretto. Diversi studi affermano quanto sia impattante, la gestione dell’idratazione sulla prestazione finale dell’atleta. Purtroppo in alcuni casi può capitare che gli sportivi, soprattutto quelli più giovani o meno esperti, non abbiano le corrette conoscenze su questi aspetti così importanti. Come allenatore, pur non sostituendomi mai alla figura specializzata del nutrizionista, cerco di fare capire agli atleti quanto l’alimentazione sia importante e di sensibilizzarli su queste tematiche.

Fuori dall’ambito sportivo quali interessi coltiva?

Sicuramente lo sport occupa gran parte del mio tempo. Ad ogni modo riesco a concedermi degli spazi per coltivare anche altri interessi, penso sia fondamentale riuscire a trovare un giusto equilibrio. Ho una laurea in legge che ha sicuramente contribuito ad accrescere il mio interesse per il diritto.
Mi piace scrivere e leggere, soprattutto testi attinenti allo sviluppo dell’allenamento mentale. Sono poi un istruttore di mindfulness. L’altra mia grande passione è la musica, mi piace ascoltarla e suonarla. Ho una chitarra che mi piacerebbe riuscire a suonare con maggiore continuità ed alcuni strumenti a percussione.
Mi piace viaggiare, conoscere culture diverse.
In questo il beach volley diventa spesso uno strumento utile anche per conoscere nuovi luoghi.

Per il futuro, mi piacerebbe trovare sempre più la possibilità di riuscire a coniugare tra loro questi diversi interessi.