Federico Massari: “Il calcio dilettantistico il più colpito durante la pandemia”
8 Agosto 2022“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant’anni, all’aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. (Zdnek Zeman)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore di lungo corso: Federico Massari.
La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?
Fortunatamente la situazione covid-19 l’ho vissuta con serenità ma bisogna ricordarsi sempre di fare attenzione e di attuare tutte le precauzioni.Il primo anno e mezzo non è stato semplice per nessuno per le situazioni che si sono create ma soprattutto per il disagio che si è creato all’interno della società. Molte precauzioni adottate ci hanno portato alla situazione attuale che è molto più tranquilla e gestibile rispetto al 2020 e il 2021.
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?
Le scelte fatte a livello politico io penso che fossero necessarie ma ovviamente nel calcio dilettantistico hanno tagliato i viveri a quasi tutte le società come nei professionisti. Se devo dare un giudizio più personale invece direi che sono stato molto sfortunato perché prima del covid ero in un periodo di forma dove facevo molto bene.
Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
I miei genitori mi hanno spinto a fare sport sin dalla tenera età, infatti non ho praticato solo il calcio ma anche la piscina.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Nella società e nel mondo di oggi se si ha forza di volontà nel raggiungimento di un obiettivo fa molto, penso che se si abbia questa attitudine nel fare la maggior parte delle cose si è già a metà dell’Opera. Nel calcio di oggi è tutto più difficile e io penso che per poter andare avanti bisogna avere fame, ambizione, convinzione di essere all’altezza della situazione, avere una vita sana, essere mentalmente stabile e penso che per poter arrivare a certi livelli ci vuole molta costanza ma anche un pizzico di fortuna ad un certo punto.