Fibrillazione sanità
12 Aprile 2019Il presidente della Giunta campana, Vincenzo De Luca, sempre più nel mirino dei pentastellati ma intanto, almeno fino ad ora, resiste, contrattacca ed incassa l’ok al Piano ospedaliero.
Ride bene chi ride ultimo. Ma questa volta non vi è certezza su chi sarà ad aprire la bocca per tirar fuori “l’ultima risata”. Se la consigliera 5 Stelle, Valeria Ciarambino, che ancora non riesce a vedere lo “storico amico” cadere nella polvere degli Incurabili, tanto per usare una perifrasi che fotografa, anche da un punto di vista temporale, il momento di forte tensione della sanità regionale. O se ancora una volta sarà lui, l’immarcescibile ex sindaco, ma neanche tanto ex, di Salerno a spuntarla.
Appena qualche giorno fa lo sfogo della capogruppo 5 Stelle in Consiglio regionale, per denunciare lo stop leghista alla manovra che il Movimento rivendicava come frutto della sua azione politica: “Chi si oppone alla sostituzione di De Luca non è amico della Campania”. Una frase che, in tempo di quaresima richiama quella ben più celebre dei sacerdoti del tempio indirizzata a Pilato: “Se non lo crocifiggi sei nemico di Cesare”.
Fatti gli opportuni distinguo, oltretutto qui nessuno è stato crocifisso, sembra di capire che la sponda leghista tiene e, come confermato dal ministro Grillo, non accenna a franare sotto I colpi degli alleati a livello nazionale. Al di là dei mugugni, però, nessuno affonda i colpi. Prevale la “Ragion di Stato”, o meglio di “governo” dello Stato.
Ieri a Roma, il consueto esame ministeriale sulla situazione del piano di rientro campano, si è concluso con un sostanziale pareggio, con De Luca che ha avuto modo di sbottare in più di un’occasione. Lo si ricava, indirettamente, da una nota stampa di Ettore Cinque, assessore regionale al bilancio, che abbandona i toni pacati, ai quali ci ha abituati, per rilanciare nel campo ministeriale la palla dei ritardi in tema di edilizia sanitaria.
Concretamente, se trovano conferma le indiscrezioni, sembra che il Piano ospedaliero abbia avuto disco verde dal Governo, mentre bisognerà aspettare il 20 maggio prossimo per la valutazione dei Livelli essenziali di assistenza: raggiunti secondo la Regione nel 2018 e di là da venire per il Ministero che fa riferimento, però, al 2017. I conti in ordine, persino con un avanzo di bilancio, segnano un altro punto a favore della Campania. Ma tutto questo non conta. Si ha netta la sensazione che questa partita sarà giocata tutta sul piano politico – un piano che è diventato un pantano impraticabile – ed è questa la vera preoccupazione. Dei malati, e questo si era capito da tempo, non importa niente a nessuno. E meno che meno ai nuovi (nuovi?) signori che guidano il Paese.