Filippo Ciurlia, lo sport la più potente forma di prevenzione

Filippo Ciurlia, lo sport la più potente forma di prevenzione

20 Aprile 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio”. (Eduardo Galeano)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore di lunga esperienza: Filippo Ciurlia.

Come ha vissuto e come vive la paura della pandemia del contagio e del notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

Inizialmente più che timore cercavo di comprendere bene cosa fosse questo virus, credo che le sensazioni provate fossero comuni a tutti, le misure restrittive lasciano ancora oggi dei forti dubbi .Secondo il mio punto di vista svolgere attività fisica all’aperto riduce il rischio di contagio oltre a tutti i benefici psicofisici che conosciamo ma queste restano mie convinzioni.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa gestione politica?

I danni causati soprattutto a società dilettantistiche sono enormi, non solo in termini gestionali vedi le tante società fallite ma soprattutto psicofisici.

Quanto valore lei attribuisce al binomio sport-salute ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psicofisico?

Lo sport è salute è la prima forma di prevenzione, la più potente ed efficace. Siamo il paese con il più alto tasso di obesità infantile il paese più sedentario. Tra il passaggio dalla scuola media a quella superiore il 40% dei ragazzi abbandona l attività sportiva, proprio nel periodo critico dello sviluppo, aver chiuso ha solo peggiorato la situazione, in tal senso sono molto preoccupato.

 

 

 

Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva?

Allo sport e in particolare al calcio ho permesso di prendersi tutto, la passione l’amore la dedizione e il sacrificio verso di lui è totale, questo ha fatto sì che diventasse anche un lavoro.