Fimmg, appello all’unità dei camici bianchi

Fimmg, appello all’unità dei camici bianchi

10 Novembre 2020 0 Di La Redazione

Sparano e Calamaro: “Davanti a questo virus e ai cittadini – concludono Sparano e Calamaro – avrebbe molto più senso mostrarsi ed essere uniti”.

 

“Le immagini delle ambulanze in fila davanti dagli ospedali fanno certamente rabbrividire, ma non ci dimentichiamo che per quei 2.000 pazienti ricoverati, dei quali si occupano i medici ospedalieri, ce ne sono circa 20.000 che trovano cura grazie al lavoro dei medici della medicina generale. I dati che arrivano dal territorio, anche dal confronto con le cooperative dei medici della Asl Napoli 2 Nord, dei territori della provincia, dal Nolano alla Penisola Sorrentina, la zona Vesuviana e l’intera Città Metropolitana, ci confermano un importante incremento dei pazienti gestiti in sorveglianza domiciliare. Pazienti che, pur paucisintomatici o asintomatici, hanno bisogno di un continuo monitoraggio e confronto con il proprio medico di famiglia. Invece di polemizzare e demonizzare una categoria, sarebbe meglio concentrarsi sull’assistenza”. Luigi Sparano e Corrado Calamaro (Fimmg Napoli) intervengono sul tema delle cure territoriali, dibattito con il quale nelle ultime settimane si sta cercando di trasformare i medicina generale in capri espiatori di una situazione ormai al limite. “Ci lascia sgomenti – dicono Sparano e Calamaro – leggere dichiarazioni di colleghi e responsabili di servizi essenziali con le quali si lascia quasi intendere che la medicina di famiglia sia assente in questa battaglia. È bene ricordare che sia con gli studi sul territorio, che con le visite domiciliari, i medici di medicina generale della Campania hanno in carico circa 20.000 pazienti Covid. Ed è proprio grazie al rapporto diretto, agli strumenti di telemedicina e alla capacità di gestire la malattia se il sistema ospedaliero sino ad oggi ha retto nonostante i numeri”. Dai medici della Fimmg arriva poi un richiamo all’unità: “Davanti a questo virus e ai cittadini – concludono Sparano e Calamaro – avrebbe molto più senso mostrarsi ed essere uniti, gli ospedalieri come i medici di medicina generale, gli infermieri, gli Oss e tutti gli operatori del servizio sanitario regionale stanno facendo un lavoro massacrante ed encomiabile. Comprendiamo la frustrazione, anche perché è la stessa con la quale spesso dobbiamo fare i conti noi medici di medicina generale, ma creare polemiche fondate sul nulla non migliorerà le cose”.