Flash mob per protestare contro i tagli a sanità e pensioni

Flash mob per protestare contro i tagli a sanità e pensioni

5 Giugno 2019 0 Di La Redazione

Domani, 7 giugno, protesta dei Gilet bianchi contro la sospensione delle prestazioni sanitarie, la decurtazione degli importi pensionistici e il “caro trasporti” per gli ultra-settantenni.

Venerdì 7 giugno alle 10:30 in piazzetta Augusteo (ovvero piazzetta Duca D’Aosta, in via Toledo, Napoli) si terrà un flash mob di protesta dei Gilet bianchi che scenderanno nuovamente in piazza per difendere il diritto alla salute degli abitanti della Regione Campania, il diritto alla mobilità gratuita degli ultra-settantenni e per protestare contro la decurtazione degli importi pensionistici.

“Ci risiamo: nel mese di giugno sono state nuovamente sospese le prestazioni sanitarie, ragion per cui tutti i servizi sanitari erogati dai centri che dovrebbero essere “convenzionati” dovranno essere pagati integralmente – spiega Fortunato Sommella, promotore della manifestazione e leader del Partito Pensionati d‘Europa – il fenomeno relativo alla sospensione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie è legato ad errori di programmazione della Regione Campania. L’evoluzione della medicina ha determinato una richiesta di nuove prestazioni (e dunque un aumento della spesa) rispetto ai quali non sono mai stati adeguati gli stanziamenti. Infatti da più di dieci anni a questa parte non vengono aggiornati i tetti di spesa.

I malati cronici come devono fare a curarsi nei mesi in cui sono loro negate le prestazioni? Urge effettuare un ricalcolo del fabbisogno di prestazione che per legge la Regione deve fare, e quindi rendere disponibile la quantità di soldi necessaria affinché le prestazioni sanitarie siano garantite tutto l’anno. Un bel pasticcio, insomma, di quelli a cui purtroppo la sanità campana non è certo nuova – continua Fortunato Sommella – e del quale a farne le spese sono i cittadini”.

La protesta dei Gilet bianchi nasce soprattutto dall’iniquo taglio degli importi pensionistici: a giugno non sono state sforbiciate solo le pensioni d’oro, ma anche gli assegni più modesti sono stati tagliati in virtù del recupero di quanto erogato in più nei primi tre mesi dell’anno per il mancato adeguamento delle procedure Inps alle indicazioni della legge di Bilancio varata negli ultimi giorni del 2018. “I pensionati continuano ad essere considerati il Bancomat dello Stato – conclude Fortunato Sommella – l’effetto della mancata rivalutazione delle pensioni pesa sui cedolini dei pensionati che godono di un trattamento di poco superiore a 1.568 euro lordi mensili: il mancato adeguamento della rivalutazione ha comportato una perdita di 960 euro lordi all’anno. Un vero e proprio salasso!”.

Altra tematica a monte del Flash mob di protesta del 7 giugno riguarda la mobilità degli anziani ultra–settantenni la cui libertà è messa fortemente a repentaglio dal caro prezzo dei trasporti pubblici.