Flavio Maria Colasanti, gli stop e i lockdown brutto colpo per i giovani atleti
4 Febbraio 2022La parola “calcio” deriva dal latino «calx» che significa calcagno, tallone, così come la sua derivazione «calciare», che indica l’atto di colpire la palla col piede.
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido calciatore: Flavio Maria Colasanti.
Come ha vissuto e come vive, come affronta la paura della pandemia ed il disagio dovuto alle restrizioni?
Partendo dagli inizi paura ce ne era ed anche tanta. Le misure restrittive prese, non sta a me dire se siano stato sbagliate o meno, ma ritengo che a fronte delle necessità emerse soprattutto nella gestione dei sovraffollamenti negli ospedali, penso il Governo abbia preso le decisioni più conservative possibili usando come primo grado di scelta, la salute (giustamente) anteponendo ad altri, comunque importanti, fattori come l’economia per esempio;
Fino a quando non abbiamo avuto la possibilità di vaccinarci, abbiamo ridotto quasi del tutto il contatto con persone esterne. L’arrivo dei vaccini ci ha comunque aiutato mentalmente a cercare di riprendere una vita sociale il più vicino, per quanto possibile, alla normalità.
Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure e la gestione politica?
A livello sportivo, gli stop che ci venivano inflitti per via dell’incremento dei casi, inficiavano e non poco soprattutto nell’aspetto mentale dei ragazzi. Gli allenamenti, gli sforzi e sacrifici che uno fa in settimana erano, sono e saranno sempre finalizzati ad un obiettivo che è la partita domenicale; mancando quest’ultima veniva meno la motivazione e pertanto mantenere i ritmi, la concentrazione e la voglia e non è stato per niente facile. Fortunatamente, la società a cui appartenevo aveva un ottima gestione che ci ha permesso di, per quanto possibile, non mollare tenendo sempre la luce della speranza accesa.
Quale valore associa al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento del benessere psico-fisico?
Il binomio sport-salute, ritengo sia uno degli elementi più importanti che possano caratterizzare la vita di un atleta, ma in generale di ogni persona. Fare sport, che sia calcio o qualcos’altro aiuta a mantenersi in forma (non solo fisicamente) ma soprattutto mentalmente. Personalmente, giocando a calcio sin da giovane età, mi ha aiutato tantissimo, non solo per aver un fisico atletico, ma anche per avermi permesso di comprendere ancor di più cosa voglia dire far parte di un gruppo, di non essere un IO, ma un NOI, ma soprattutto di sapersi comportare, nel rispetto di tutti.
Cosa le ha dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva?
Il calcio mi ha dato tanto, mi ha aiutato a non mollare nei momenti difficili, mi ha divertito e mi ha offerto delle opportunità di crescita personale che altrimenti non avrei avuto la possibilità di fare, come ad esempio l’ottenimento di Borse di Studio per studiare negli Stati Uniti avendo l’opportunità di continuare a giocare nei loro massimi campionati.