
FMT Napoli: i medici di famiglia dicono no al ruolo unico
15 Marzo 2025
Caiazza, segretario provinciale FMT Napoli, dichiara che l’ACN vigente è autoreferenziale per la mancata adesione al ruolo unico dalla stragrande maggioranza dei medici in tutta la nazione e invita alla riflessione e alla riapertura del dialogo.
“Ai medici del ruolo unico di assistenza primaria già operanti a tempo indeterminato di cui al comma precedente l’Azienda propone il completamento dell’impegno settimanale fino al massimale di cui all’articolo 38 del presente Accordo, al fine della riconduzione ad una unica AFT dei rapporti convenzionali finora possibili fra diverse Aziende, anche di altre Regioni. II completamento è offerto ai medici con maggiore anzianità di incarico operanti in AFT e successivamente in Azienda. In caso di pari anzianità si fa riferimento ai criteri di cui all’articolo 34, comma 11. L’accettazione del completamento comporta il conferimento dell’incarico del ruolo unico di assistenza primaria di cui al presente Accordo.”
Questo è ciò che è normato nell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) della Medicina Generale 2024, attualmente vigente, art. 31 comma 3. Da tale normativa le Aziende sanitarie locali di tutte le regioni d’Italia hanno emanato da inizio anno fino a pochi giorni fa una manifestazione d’interesse affinché i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta e/o i medici di assistenza primaria a ciclo orario possano volontariamente chiedere il conferimento dell’incarico del ruolo unico di assistenza primaria. Il risultato è stato che la stragrande maggioranza dei medici non ha voluto aderire al nuovo modo di lavorare; in particolar modo in Campania, dove alcuni medici hanno messo su una vera e propria chiamata alle armi, cercando di indurre i colleghi a passare al ruolo unico, descrivendolo come la soluzione ad ogni attuale criticità dell’esercizio alla professione, i medici di medicina generale hanno detto NO al ruolo unico.
Salvatore Caiazza, segretario provinciale FMT (Federazione Medici Territoriali) Napoli e responsabile regionale Medicina Generale FMT Campania dichiara “i medici napoletani, e campani tutti, volontariamente, non aderendo al ruolo unico, hanno bocciato senza se e senza ma l’ultimo ACN, già fortemente criticato, proprio dai medici, appena fu firmato lo scorso aprile”.
Sempre leggendo l’ACN vigente, gli artt. 43 e 44 normano gli oneri dei medici di assistenza primaria a ruolo unico rispettivamente nell’attività a ciclo di scelta e nell’attività a ciclo orario; si evince da quest ultimo che il medico di assistenza primaria a ruolo unico nell’attività a ciclo orario ha l’onere della continuità dell’assistenza notturna feriale e diurna prefestiva e festiva, gestito da una centrale operativa unica, soggetto a turni e, in base alle esigenze di ogni momento, a oneri di svariato tipo da parte delle AASSLL, compresa una reperibilità domiciliare per andare a sopperire turni eventualmente non coperti al momento.
Caiazza a tal proposito aggiunge “l’ACN vigente è un papocchio all’italiana dove sono stati mescolati i compiti del medico di assistenza primaria e del medico di continuità assistenziale in un’unica figura, in un’unica donna, in un unico uomo, in un unico essere umano. Come si può mai concepire che un professionista, che è un lavoratore, possa reggere un tale peso di oneri lavorativi? Stiamo parlando di professionisti che si occupano di tutelare la salute dei cittadini! Forse qualcuno ha pensato che tali professionisti debbano essere lavorare non stop come gli operai delle fabbriche del 1800 prima dell’avvento dei diritti sindacali sen lavoratori? Siamo tornati nel medioevo?! Per essere degli efficienti professionisti della Salute, innanzitutto bisogna essere lucidi nell’esercizio della propria attività quotidiana e affinché tale condizione possa essere reale, il medico deve essere messo in condizione di lavorare in qualità e non certo in quantità, poiché qualità e quantità nel lavoro sono mutualmente esclusive, soprattutto se si tratta di lavoro che va ad inficiare sulla tutela della Salute Pubblica. La bocciatura del ruolo unico da parte della Categoria, come Organizzazioni Sindacali, tutti, ci deve indurre ad una profonda riflessione, poiché i medici hanno espresso la loro contrarietà al contratto vigente; la quale contrarietà rende la firma allo scorso ACN un atto meramente autoreferenziale. Sarebbe il caso, anche urgente, di rivedere le attuali condizioni lavorative dei medici di famiglia, sempre più asfissianti per l’increscioso carico burocratico giornaliero e il loro potere di acquisto che da venti anni diminuisce giorno dopo giorno. In Campania inoltre tale onere è esponenzialmente amplificato dal fatto che dirigenti ospedalieri e specialisti ambulatoriali non emettono le ricette del Sistema Sanitario Nazionale; tale onere viene scaricato sui medici di famiglia, che sono costretti, senza alcuna remunerazione aggiuntiva, a lavorare di più e a dovere aumentare le ore lavorative, pagandole!, dei collaboratori di studio.
Dovremmo sul serio pensare ad una riforma strutturale della medicina generale con un contratto che riunisca in un’unica area professionale le convenzioni dei medici di medicina generale e dei medici specialisti ambulatoriali e come questi ultimi usufruire di tutele come diritto alla malattia, alla gravidanza e almeno 30 giorni di permesso all’anno, da poter utilizzare come necessario ristoro psico-fisico.”
Per FMT Napoli riflessione su ciò che i medici chiedono e proposta di una reale riforma della medicina territoriale possono essere la soluzione ad un decadimento del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico.
La chiosa di Caiazza: “Ora come non mai, è necessario che le organizzazioni sindacali si parlino democraticamente tra loro, per formulare la migliore proposta da portare al Ministero della Salute, con cui è necessario riaprire un dialogo costruttivo e produttivo”.