Fondi in arrivo per far fronte alla carenza di medici
27 Giugno 2019Parola di ministro. Ci saranno fondi per arginare l’emergenza determinata dalla penuria dei camici bianchi, ricorrendo anche agli specializzandi.
“Le risorse ci saranno: la Corte dei Conti ha infatti stimato, proprio in questi giorni, che la reinternalizzazione del personale per effetto dello sblocco del turn over “libererà” ben 1,75 miliardi di euro, che potranno finalmente essere impiegati per assumere personale a tempo indeterminato a condizioni finalmente più competitive rispetto al privato”.
Così il ministro della Salute Giulia Grillo, rispondendo al Question time alla Camera a un’interrogazione sul tema della carenza dei medici. «Se è vero – ha sottolineato Grillo – che, oltre le già gravi carenze attuali, nei prossimi anni usciranno dal Servizio Sanitario Nazionale decine di migliaia di medici, non vi è dubbio che il fenomeno fosse largamente prevedibile.
Sarebbe bastato, infatti, leggere le tabelle del personale del Servizio Sanitario Nazionale per comprendere, per tempo, che i medici entrati negli anni di boom assunzionale – mi riferisco agli ingressi avvenuti negli anni 80, che rappresentano, in questo momento, circa il 45 % del totale – si apprestano ad andare in pensione nei prossimi anni. Proprio nella piena consapevolezza di ciò, questo Governo ha agito rapidamente, innanzitutto, individuando risorse aggiuntive da destinare alla formazione specialistica – con un incremento del numero delle borse pari al 24%. «Inoltre, abbiamo rimodulato il tetto di spesa del personale per le Regioni (anche quelle in piano di rientro)».
E ancora, «sono state varate nuove norme per affrontare il fenomeno dei concorsi deserti, soprattutto in alcune specialità. E così, già nella legge di bilancio 2019, abbiamo previsto la possibilità di partecipazione ai concorsi anche per i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno del relativo corso.
Nel decreto “Calabria” è stato, poi, compiuto un ulteriore passo, consentendo agli specializzandi del quarto anno di corso non solo di poter partecipare ai concorsi, ma anche di essere assunti da subito, con contratti a tempo determinato, mentre completano la formazione specialistica”. Prime misure, ha aggiunto, che “nascono dalla necessità di far fronte, nell’immediato, ad una situazione obiettivamente critica.
E, dunque, sono consapevole che ora vi sia bisogno di azioni più strutturali per rendere finalmente attrattivo il sistema sanitario pubblico ai giovani medici. Il percorso è già avviato: stiamo, infatti, lavorando con il Miur d una complessiva riforma della formazione post lauream in modo da allineare il nostro sistema a quello dei Paesi dove si è investito, con successo, nella formazione-lavoro. Inoltre, stiamo immaginando soluzioni premiali per chi intraprenda la strada delle specializzazioni in aree in cui c’è più carenza. Ma soprattutto, sappiamo benissimo si dovrà investire sulla retribuzione dei giovani medici».