Formare per ridurre il rischio in sanità
24 Gennaio 2020All’Azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino un percorso di conoscenza per diminuire, il più possibile, gli errori legati all’organizzazione gestionale.
Nelle attività sanitarie, purtroppo, l’errore umano è sempre possibile, così come quello della gestione dei protocolli d’intervento. Ma è agendo sui secondi che si possono ridurre nell’ambito dei limiti fisiologici anche i primi. Il che, se ci rifacciamo solo agli aridi dati statistici, significa miglioramento della performance aziendale. Se, invece, scendiamo più nel profondo, il concetto si traduce un minor numero di eventi avversi, in una sensibile riduzione di morti evitabili e, di contro, per volgerla in positivo, di tante vite umane salvate.
Anche da qui la decisione della direzione strategica del nosocomio irpino di dar vita ad un percorso ad hoc, affidando la “regia” a Federico Gelli, con l’obiettivo di formare operatori selezionati dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, destinati, al termine del percorso di conoscenza, a diventare facilitatori del Modello Italiano per la Gestione del Rischio in Sanità.
Si è trattato di una tre giorni di un percorso formativo che ha visto come docente d’eccezione, infatti, l’ex deputato Gelli, relatore della legge 24 del 2017 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, approvata dal Parlamento in via definitiva il 28 febbraio 2017. La cosiddetta legge Gelli nel primo articolo indica che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute e si realizza anche mediante la gestione del rischio. Nel suo lungo e interessante intervento, in qualità di Presidente del comitato scientifico del corso in Risk Management in Sanità e di Adjunct professor presso la Luiss Business School, Gelli ha evidenziato proprio il carattere innovativo della legge, che consiste nel coinvolgimento di tutti gli operatori della sanità nelle attività di gestione del rischio; gestione che, in questo modo, diventa una vera e propria assunzione di responsabilità.
«Uniformare le pratiche – scrive Gelli in un lungo post su Facebook –, coprire tutte le istanze e garantire il reale presidio della sicurezza del paziente: questi gli obiettivi del Modello Italiano per la Gestione del Rischio in Sanità. Il corso avviato ad Avellino punta a fornire un quadro di riferimento introduttivo del Modello e prevede un esame finale, superato il quale i “facilitatori” otterranno il loro riconoscimento ai sensi del modello e, soprattutto, saranno in grado di realizzare il Modello stesso, sviluppato e validato attraverso diverse sperimentazioni condotte in svariate strutture ospedaliere».
Al corso di formazione, che ha visto la presenza del Direttore Generale dell’Azienda “Moscati”, Renato Pizzuti, del Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta, e del Direttore Amministrativo, Germano Perito, sono intervenuti anche Stefano Maria Mezzopera, Adjunct professor e direttore dei corsi in gestione del rischio in sanità di Luiss Business School, la pediatra neonatologa Debora Maria Luisa Simonetti, docente del Corso Risk Management in Sanità della Luiss Business School e Vincenzo Arbucci, Responsabile Risk Management dell’Azienda Ospedaliera irpina.