Formazione per i medici dell’emergenza territoriale
13 Marzo 2019Ordine dei Medici di Napoli: bene la scelta della Regione di procedere ad iter formativi per gli operatori impegnati nell’attività emergenziali sul territorio ma adesso va costituito il tavolo.
La Regione Campania ha finalmente scelto di intervenire nell’ambito della formazione per l’esercizio dell’attività medica di emergenza territoriale 118 – chiarisce in una nota l’Ordine medici partenopeo – una risposta importante alle istanze di un’intera categoria e, di fatto, dimostra che i temi posti al presidente De Luca trovano attenzione e applicazione e confermano la necessità del tavolo che il Coordinamento degli Ordini dei Medici della Campania hanno richiesto alla Regione.
Il Coordinamento degli Omceo Campania è costituito dai presidenti Giovanni D’Angelo (coordinatore regionale) Silvestro Scotti, Erminia Bottiglieri, Giovanni Pietro Ianniello, Francesco Sellitto. E sono stati proprio i presidenti dei medici della Campania nell’incontro tenuto a gennaio a chiedere ed ottenere che la Regione mettesse mano ad una delle aree a maggiore sofferenza a causa di un’atavica carenza di personale, costellata di precari, priva di qualsivoglia corso di formazione ormai da 20 anni.
Ecco perché l’iniziativa della Regione viene salutata ora come un segnale di svolta per quanti desiderano avviarsi alla professione e intraprendere il corso di idoneità per l’area dell’emergenza territoriale 118. Oggi vengono dunque posti i primi paletti per quelle che domani dovranno essere le soluzioni che serviranno a definire i contorni precisi di un’area strategica per l’assistenza.
«Allo stato attuale – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti – il sistema sconta un “doppio imbuto”. Quella dell’emergenza territoriale 118 è un’area con gravi carenze, ma di grande utilità per la popolazione. Per questo dovrebbe configurarsi come prima fondamentale esperienza per i medici che lo desiderano. Quello della medicina generale e quello del 118 devono essere sistemi separati, così che chi consegue l’idoneità nell’emergenza possa essere convenzionato a tempo indeterminato». Questo punto di vista delinea anche possibili percorsi successivi, che possano dare possibilità (a medici già stabilizzati) di intraprendere dopo un significativo numero di anni di servizio a tempo indeterminato di ottenere «un accesso privilegiato” nella formazione post laurea coerente con l’attività svolta e con il profilo contrattuale di dipendenza o convenzionato definito dalla programmazione della singola Regione. La speranza del presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli è che questo sia il primo segnale di un dibattito che dalla Campania arrivi ai tavoli nazionali. «La nostra Regione – dice – sia promotrice di una discussione che deve necessariamente coinvolgere il ministero della Salute e la Conferenza Stato Regioni, così da rispondere alle giuste istanze di stabilizzazione di quest’area e di riconoscimento di una formazione e contrattualità specifica attraverso le corrette azioni legislative che valorizzino il servizio svolto ma lo assorbano nei meccanismi formativi e non semplicisticamente propongano sanatoria”.