Fp Cgil, confronto: il futuro della sanità nell’area del Sele
19 Marzo 2024Quale futuro per la sanità nell’area vasta del Sele? È il tema sul quale si confronterà, domani, mercoledì 20 marzo alle 17, la Fp Cgil Salerno presso l’Hotel Grazia di Eboli, in provincia di Salerno. Ai saluti del segretario generale della Fp Cgil Salerno Antonio Capezzuto, seguirà la relazione introduttiva del coordinatore provinciale medici e dirigenza sanitaria Asl Salerno della Fp Cgil Salerno, Massimiliano Voza.
All’incontro interverranno il presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Franco Picarone, il vicepresidente nazionale dell’Ordine delle Professioni infermieristiche, Cosimo Cicia, e il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D’Angelo.
La tutela del diritto alle cure dei cittadini passa per una proposta sanitaria all’altezza di un territorio che necessita di investimenti importanti in ambito sanitario, considerata la complessità (anche per la particolare stratificazione sociale, visto il tasso di disoccupazione, l’invecchiamento della popolazione e la rilevante presenza di migranti tra i braccianti agricoli) e la vastità e la conformazione oro-geografica – anche stando ai soli Distretti 65 di Battipaglia e 64 di Eboli-Buccino – risultando tra i più vasti della provincia tra numero di abitanti (circa un quinto dell’intera provincia, con oltre 200.000 del
1.000.000 complessivo di abitanti), di comuni (circa 30) ed estensione territoriale (circa un quinto dell’intera provincia), dal mare ai confini con la Basilicata, da Battipaglia fino a Castelnuovo di Conza a nord, e da Altavilla Silentina fino a Romagnano al Monte a sud, contenendo, oltre alla Piana 7 Sele, pure gli Alburni e l’Alto e Medio Sele-Tanagro (Se.T.A.), un’Area Disagiata secondo il M.E.F. e soggetta a tutela seconda la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI).
Particolare focus sarà posto al destino dell’ospedale di Eboli e al ruolo dei presidi di Battipaglia e Oliveto Citra che sono alcuni dei temi che saranno portati all’attenzione dei presenti, anche nell’ottica di difendere e preservare sia i livelli di occupazione che i livelli essenziali di assistenza attraverso l’offerta di alta specializzazione presente sul territorio e in contrapposizione al progetto di Autonomia differenziata del governo Meloni che rischia seriamente di spaccare il Paese e indebolire i nostri territori, a partire dal sistema sanitario.