
Francesco Mollica, lottare ed avere responsabilità i valori che insegno ai miei ragazzi
15 Luglio 2021Finalmente, con la vittoria della Nazionale Italiana di Calcio, lo Sport ha riconquistato quella centralità che nel periodo del Covid sembrava aver smarrito ed anche le Istituzioni, con Mattarella e Draghi in testa hanno voluto rendere onore allo Sport.
Ma quanti problemi la pandemia e la sua gestione hanno arrecato alla attività sportiva in generale ed all’agonismo in particolare? Ne parliamo con Francesco Mollica.
(2012/ 2014) Virtus Basket Rionero, settore giovanile e prima esperienza Senior
(2014/2019) Scandone Avellino, settore giovanile, campionati giovanili eccellenza
(2020) Basket Club Irpina, settore giovanile, campionati giovanili eccellenza
(2021) Napoli Basket, settore giovanile, campionati giovanili eccellenza. Fondatore IWS (Individual Work Session ,progetto di lavoro individualizzato sull’atleta)
Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?
Vivo da poco prima del lockdown in un piccolo paesino in provincia di Avellino che si chiama Montella ed è qui che ho vissuto tutto il periodo Covid con la mia compagna ed un fantastico gattino.
Un periodo molto duro psicologicamente, ricco di tensione e stress, che ci ha cambiati, trasformando la nostra routine quotidiana e le nostre abitudini. Ciò nonostante ci ha anche concesso molto tempo libero, che personalmente ho dedicato alla formazione e allo studio. Ho apprezzato tantissimo la disponibilità dei migliori professionisti del mondo dello sport che si sono prestati a lezioni e chiacchierate virtuali con appassionati e colleghi e che hanno fatto sì che tutta la comunità sportiva si sentisse unita, nella Pallacanestro come nelle altre discipline.
Dalla fine di Agosto alleno la squadra Under 16 eccellenza del Napoli Basket e, seppur con grande attenzione alle normative Anti-Covid 19, fino al 20 Ottobre 2020 ci siamo allenati a singhiozzi: più l’onda del contagio aumentava e più aumentava la frequenza dei tamponi da effettuare, le paure, gli isolamenti e le continue interruzioni.
Durante ogni interruzione abbiamo provato a stare il più vicino possibile ai ragazzi, che sono al centro di tutto nel settore giovanile, attraverso allenamenti in Video, schede fisiche da effettuare a casa, per essere sempre aggiornati sul loro stato psico-fisico. Da Marzo per fortuna le normative ci hanno permesso di ritrovare continuità nelle attività sportive ed abbiamo lavorato con lo scopo principale di ritornare a divederci assieme.
Continueremo a seguire tutte le disposizioni Anti-Covid19 per poter continuare l’attività in sicurezza per noi, i nostri atleti e le nostre famiglie.
Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed al Basket in particolare la pandemia e le indiscriminate chiusure?
Penso che la chiusura sia stata una scelta difficile ma giusta. Come precedentemente affermato abbiamo provato a continuare l’attività in tutte le maniere possibili: lavori individuali senza contatto, allenamenti all’aperto in autunno inoltrato, ecc., ma la paura ed il disagio erano notevoli in tutte le famiglie.
Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?
Parto dalla quella che credo sia una visione errata dello Sport da parte della nostra società, della mancanza di consapevolezza della sua importanza per tutti i cittadini e ancor più nello specifico dell’importanza dell’attività fisica nelle fasi dello sviluppo per la coordinazione motoria, per lo sviluppo fisico e psicologico.
Credo molto nel binomio sport-salute in quanto è dall’attività fisica che nasce il benessere: riduce il rischio di obesità infantile, di sviluppare in età adulta malattie cardiovascolari, aumenta la capacità respiratoria, riduce lo stress ed è scientificamente provato che durante l’attività sportiva si ha il rilascio di neurotrasmettitori quali la noradrenalina e la serotonina, responsabili del buonumore. Lo sport dovrebbe essere di tutti e per tutti, dovrebbe essere parte del percorso scolastico come negli Stati Uniti perché aiuta in ogni aspetto il ragazzo nella sua crescita, nella sua organizzazione e nella sua mentalità alla vita. Nella pallacanestro, attraverso il gioco di squadra si insegna a stare assieme, a lottare tutti assieme per il gruppo, ad avere responsabilità individuali per il gruppo, a sostenersi a vicenda nei momenti difficili, ad essere lucidi nei momenti di tensione e ad essere corretti con compagni, avversari ed arbitri.
Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva in generale ed il Basket in particolare?
Essere un allenatore nel settore giovanile è una grande responsabilità perché per i ragazzi devi essere un esempio, devi incarnare valori che cerchi di trasmettere, ma devi anche cercare di capire la psicologia di ogni ragazzo che alleni e questo mi ha fatto crescere tantissimo, mi ha permesso di confrontarmi con tante realtà e persone diverse e di arricchirmi di conseguenza.