“Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio”. (Eduardo Galeano)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un esperto calciatore professionista: Franco Padin.
Queste alcune delle squadre in cui ha militato: Gimnasia De La Plata (Argentina), Villa San Carlos, Defensores De Cambaceres, Defensores del Este, Moliterno (Italia), Afronapoli United, Reggiomediterranea, Brindisi, Castrovillari.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Sono stati anni difficili per lo sport e la vita in generale , io l’ho visuto con tanto ottimismo e a dire la verità con poca paura, mi sono sempre mantenuto in attività da casa e questo mi ha portato avanti.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Purtroppo sono state in tanti le volte che per poca conoscenza, poca informazione o per poca organizzazione siamo stati bloccati dal fare quello che ci piace per molto tempo.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
I miei genitori e soprattutto mia madre mi hanno spinto e accompagnato tantissimo a seguire il mio sogno di esse calciatore, ed è per questo che la ringrazio sempre tanto.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Credo che la forza di volontà e soprattutto la mentalità è il 99% di quanto vale un calciatore. Bisogna sempre tenere duro e lavorare sodo per arrivare a degli obiettivi importanti.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Se dovessi dare un consiglio ai più piccoli, direi che, il lavoro paga sempre e chi ha più perseveranza può arrivare a suoi sogni.