Franco Paradiso lascia il Cardarelli
27 Marzo 2019Una vita spesa al servizio della sanità pubblica, oltre 40 anni, ed ora, un po’ in anticipo sui tempi naturali di scadenza, il direttore sanitario del nosocomio collinare “abbandona”.
Dapprima come direttore di presidio, poi come direttore sanitario, Franco Paradiso, in particolare in questi ultimi dodici anni, ha rappresentato il Cardarelli: è stato come quei calciatori che una volta indossata una maglia non la “smettono” più e finiscono per diventare una bandiera, un riferimento certo per le tifoserie.
Una carriera lunga quarant’anni la sua e tutta consumata all’ombra dell’Azienda ospedaliera Cardarelli, fin da quando il plesso era capofila degli “Ospedali riuniti” di Napoli che oltre il nosocomio più grande del mezzogiorno, inglobavano, in un un’unica gestione, ospedali quali il Loreto Mare, il Loreto Crispi, il S. Maria della pace a Pozzuoli, il Gesù e Maria, il Rizzoli di Ischia, gli Incurabili ed il San Paolo.
Correva l’anno 1978 quando il direttore Paradiso entrava nella sanità partenopea, dove ha percorso tutti I gradini della lunga e prestigiosa carriera: ispettore sanitario, poi vicedirettore e, quindi, il primo incarico di direttore sanitario al San Paolo di Fuorigrotta.
“Posso dire che il Cardarelli che è un pezzo pregiato della sanità napoletana e campana – racconta Paradiso – e che è e resterà per sempre nel mio cuore”. Il direttore è persona notoriamente compassata ma nelle parole più che nei toni traspare tutta la sua commozione.
Se dovesse fare un pragone fra la sanità dei suoi esordi e quella di oggi, che si sente di dire?
“Non vorrei sbilanciarmi, però posso dire che la sanità di qualche tempo fa era più schietta, diretta ai bisogni assistenziali del malato. Oggi entrano in gioco tanti altri fattori esterni. A cominciare da una pressione mediatica senza precedenti che condiziona non poco”.
Come vede il futuro del sistema assistenziale e del Cardarelli?
“Fino a che saranno garantite le risorse e ci saranno persone che continueranno a credere in quello che fanno, mettendo impegno nelle cose, tutto procederà per il meglio. Per quanto attiene al Cardarelli, sono chiaramente di parte, ma posso dire che sono state gettate le basi per un futuro fatto all’insegna della qualità e dell’alta specialità”.