Franco Piccaluga: “Il miglior consiglio che posso dare è scegliete qualcosa che vi renda felici”
1 Settembre 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore internazionale: Franco Piccaluga.
La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?
Posso dire che la fase pandemica è stato uno dei momenti più difficili della mia carriera e della mia vita in generale. Affrontare la parte economica ma soprattutto la psicologica, come fa una persona che corre almeno 4 ore al giorno a restare fermo a casa 24 ore? E difficile per tutti ma forse un pochettino di più per quelli che vivono di sport come noi.
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?
E vero che per quanto riguarda la parte economica la lega ha dato un bonus un po’ più basso di quello che sarebbe lo stipendio mensile e penso che i giocatori abbiano ringraziato per questo, è perciò che parlo più di “danno” psicologico invece di economico. Comunque ci siamo visti affettati in tutti sensi.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Questo dipende dal livello in cui si trova ogni calciatore. Il primo mese penso che nessuno ha fatto niente pensando che si sarebbe ripreso subito ma visto che poi i tempi non erano quelli che si pensasse sono state le squadre protagoniste facendo gruppi di almeno 5 persone e iniziando con il lavoro online che è stato ottimo per non perdere il 100% del lavoro fatto prima e prendere questa illusione di tornare presto alla normalità.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?
Il miglior consiglio che do sempre è quello di mettere nella valigia da portare con se due cose: forza di volontà e umiltà. Con queste due cose si può arrivare ovunque. Il secondo consiglio è fare cose che vi fanno felice, questo serve anche per tutti i lavoratori e per chi ancora studia. Mai si può fare bene una cosa se nel momento in cui lo fai il cuore non sorride.