Frutta secca: i semi di una lunga vita
30 Dicembre 2019Dopo i tempi bui degli “anatemi” ecco che diversi studi hanno messo in evidenza i benefici della frutta secca: minor rischio di diabete, di tumore, di problemi cardiaci.
Noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi, pinoli, anacardi. Finalmente la frutta secca, così gradita al palato, viene sdoganata anche dalla scienza dell’alimentazione che ha evidenziato i vantaggi di un consumo moderato (un pugno al giorno) di nocciole ed affini che aiutano a star bene e consentono di vivere più a lungo.
Così da nemico giurato dei regimi dietetici ecco la sua trasformazione in alimento salutare. Tanti, infatti, i vantaggi offerti dal prodotto che – con un elevato tenore di grassi insaturi, di proteine di alta qualità, di fibre, di vitamine (folati, niacina, vitamina E), di minerali (potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro) e di fitocomposti, cioè metaboliti secondari presenti nelle piante (carotenoidi, flavonoidi, fitosteroli) – viene oggi accreditato di proprietà cardioprotettive, anticancerogene, antinfiammatorie e antiossidanti. Il beneficio più evidente è la diminuzione del 29 per cento della mortalità cardiovascolare, seguito da una riduzione dell’11 per cento della mortalità per cancro.
Consumarne una modica quantità ogni giorno diventa, pertanto, una sana abitudine perché la frutta secca contiene grassi monoinsaturi e polinsaturi, che fanno bene all’organismo, in primis al colesterolo.
Non bisogna dimenticare però che si tratta di alimenti ricchi di grassi per cui diventa fondamentale non eccedere. I nutrizionisti mentre suggeriscono che tali prodotti della natura dovrebbe sempre far parte di una corretta alimentazione, raccomandano altresì di non esagerare nelle quantità. Il contenuto lipidico e calorico, infatti, è elevato, per cui si consiglia una dose giornaliera di circa 30-40 grammi. Non solo. Per sfruttare al meglio questi alimenti, fruendo dei benefici senza “inciampare” nelle controindicazioni, bisogna assumerli di mattina, a colazione, magari accompagnandoli ad uno yogurt. Mai associarli, infatti, agli altri pasti della giornata se non si vuole vede lievitare il girovita.