Furti su commissione lungo la costa della penisola sorrentina ad opera di pirati del terzo millennio

Furti su commissione lungo la costa della penisola sorrentina ad opera di pirati del terzo millennio

16 Marzo 2025 Off Di Gaetano Milone

L’ultimo episodio, una vera e propria trasferta del crimine via mare,

è avvenuto, secondo informazioni del luogo, nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13, ad opera di due individui, arrivati nel porto di Marina della Lobra a Massa Lubrense, a bordo di un’imbarcazione.

Ben informati sulla barca da prelevare, un Boston 6,50 con un fuoribordo Selva di 100 Cv, e con motere elettrico “Minn Kota” per stabilizzazione dell’imbarcazione durante la pesca al largo, i ladruncoli, sembrano due, dopo avere sciolte le cime di prora del natante attraccato al pontile del Circolo Nautico, hanno guadagnato velocemente ed  indisturbati il largo.

Un fenomeno questo dei furti di imbarcazioni super attrezzate per la pesca sportiva che ha clamorosi precedenti a Marina Grande di Sorrento, nel dicembre scorso, con il furto di un’altra imbarcazione con analoga attrezzatura, ritrovata poi incendiata sull’arenile di Torre Annunziata priva di motori e costoso scandaglio ed, a Marina del Cantone, una quindicina di giorni fa, con furto sempre di barca con costosissime attrezzature. Un altro furto, questa volta via terra, è stato segnalato sulla zona alta dei colli di San Pietro fra i comuni di Piano di Sorrento e Sant’Agnello, di due grossi fuoribordo di un gommone in rimessaggio in un “deposito “ della zona.

Una nuovo fiorente attività, quello del furto di barche open o gommoni (quello dell’Area marina Protetta Punta Campanella dell’estate scorsa dopo il furto fu ritrovato con gli unici tubolari), con potenti fuoribordo e modernissime attrezzature a partire da canne con mulinelli elettrici per pesca in profondità, gps ed ecoscandagli di ultima generazione,poi certamente rivendute al mercato nero, che trova spiegazione nella passione soprattutto nei giovani, per la pesca sportiva molto praticata nelle acque dei due Golfi ed oltre, grazie anche all’affidabilità di grossi fuoribordo.

Il furto di Massa Lubrense, di cui esiste un filmato proveniente dal circuito di sicurezza del Circolo Nautico, all’attenzione degli uomini della Capitaneria di Porto diretti dal capitano di Fregata Andrea Pellegrino, mette in risalto, purtroppo, l’abbandono degli approdi, semi deserti nel periodo invernale e privi di guardiania , con imbarcazioni facile preda di pirati dei giorni nostri che agiscono quasi sempre indisturbati. Imporre un servizio fisso di guardiania nei porti della penisola e soprattutto verifiche sui litorali dell’area vesuviana ed oltre, zone di “recupero” e vendita di motori, attrezzature ed anche imbarcazioni, la quasi totalità senza inscrizione perchè inferiori ai 10 metri, è una soluzione che va praticata dalla forze dell’ordine per mettere fine a questo vero e proprio flagello del terzo millennio.