“Futuro al lavoro”
10 Febbraio 2019Ieri a Roma, si sono raccolti intorno a questo slogan oltre 200mila lavoratori dei sindacati confederali. Dalla Campania sono giunti nella capitale in circa 11mila.
Alla fine, al di là del consueto balletto delle cifre tra questura ed organizzazioni sindacali, dopo il lungo corteo, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, che ha attraversato le strade romane, in piazza San Giovanni in Laterano si sono concentrati davvero in tanti.
Massiccia la rappresentanza di lavoratori campani che, con centinaia di pulma, si sono portati alla manifestazione in molte miglia.
Il corteo è partito da piazza della Repubblica, vicino alla stazione Termini per poi snodarsi in via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto, per arrivare in piazza San Giovanni in Laterano. Insieme al sindacato hanno manifestato anche diversi esponenti del mondo politico. Tra gli altri, anche il governatore del Lazio, Luca Zingaretti ed il candidato alla segreteria Pd, Maurizio Martina.
Sul palco si sono susseguiti gli interventi dei segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
“Se nel governo hanno almeno un minimo di razionalità, dovrebbero ascoltare questa piazza. Il nostro obiettivo è quello di unire i sindacati in Europa in nome di una società basata sull’uomo e sul lavoro”. Questo l’esordio di Landini che si è poi dilungato sulle scelte di politica economica del Governo e sulla necessità di riforme in grado di garantire la crescita del Paese. “L’Eecutivo non può essere autoreferenziale – ha detto Barbagallo – perché l’economia sta andando male e un governo del cambiamento non può cambiare il paese in peggio”. Per Furlan, infine, la constatazione: “Dopo tanti anni di una crisi tremenda avevamo iniziato a rialzare la testa e ad avere una speranza nel futuro. Oggi invece si parla di recessione tecnica, cala la produzione industriale. Solo lo spread sale abbattendo salari e pensioni, alzando i mutui italiani”.