Gabriele Moretti: “Il consiglio che do ai giovani? Non smettete mai nonostante le difficoltà”
16 Settembre 2022Oggi parliamo di Covid sport e salute con: Gabriele Moretti.
“Ho militato per una decina di anni nel nuoto agonistico prima alla Libertas Audax e poi alla Uisp Nuoto Valdimagra. Per 5/6 stagioni ho giocato sotto i colori del Lerici Sport nei vari campionati giovanili, ora faccio parte della giuria di gara di pallanuoto e arbitro di pallanuoto”.
La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?
Sicuramente questi anni hanno lasciato grosse cicatrici allo sport di tutte le categorie. Purtroppo queste cicatrici hanno fatto in modo di farmi allontanare prima del tempo dallo sport. Sfortunatamente le società non hanno potuto garantire lo svolgimento di tutti i campionati agonistici, soprattutto dei più giovani, per via dei costi troppo elevati che la pandemia ha sicuramente portato nei vari collettivi. Anche la paura delle famiglie e il rincaro della vita, hanno contribuito alla crisi che sta fronteggiando il mondo sportivo. Io personalmente per ovviare alle varie chiusure patite durante questi anni ho spostato l’attività motoria all’interno della mia abitazione, questo nei primi periodi, per poi abbandonare quasi del tutto per via di quel fattore di aggregazione che dava lo sport durante gli allenamenti , che tra le mura domestiche non poteva esserci.
Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?
Entrando nello specifico del mio sport, la pallanuoto, le varie restrizioni e le decisioni non prese da chi di dovere, hanno fatto in modo che tanti ragazzi si siano allontanati dalle piscine e da tutto il bel mondo che si cela dietro a questa disciplina. I periodi di chiusura totale degli impianti e i mancati incassi hanno fatto si che il settore giovanile venisse fortemente penalizzato e le nuove leve venissero disincentivate a coltivare la loro passione in vasca. Il mancato inizio di determinati campionati giovanili per noi ragazzi è stata una vera e propria delusione, che spesso ha portato alla rinuncia di continuare a frequentare il bordo vasca.
Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho iniziato l’attività agonistica, da prima di nuoto, spinto dai miei genitori e dalla mia felicità nel vivere l’ambiente natatorio. Poi in un secondo momento per mia scelta personale, ma soprattutto per curiosità, ho voluto provare l’ebrezza di indossare la calottina e cimentarmi in un gioco più di gruppo rispetto al nuoto classico.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?
L’unico vero consiglio che posso dare ai ragazzi più piccoli di me è di tenere duro, stringere i denti e anche se tra mille difficoltà, continuare ad impegnarsi per portare aventi il sogno di giocare in futuro in una prima squadra.