“Giallo curcuma”
18 Giugno 2019Aumentano i casi di epatiti riconducibili al consumo di integratori alimentari a base della spezia e così L’Istituto superiore di sanità ha attivato uno studio ed un monitoraggio del fenomeno.
Cresce il numero dei casi di epatite riconducibili al consumo di curcuma che è salito, infatti, a 20 e continuerà, con tutta probabilità, ad aumentare ancora dal momento che il fenomeno ora è monitorato dalle Asl su richiesta delle Regioni.
Tra le ipotesi sul nesso di causalità, l’Iss esclude il sovradosaggio o contaminazioni e valuta un collegamento con la materia prima: la curcuma importata. I nuovi casi segnalati sono stati correlati a nuovi lotti di prodotti, che aggiornano la precedente lista (vedi articolo precedente sul medesimo argomento ndr.).
Si tratta di · Piperina e curcuma plus 95% – lotto 9023 scadenza febbraio 2022- Bodyline, prodotto da Phytoprime· CRCMN-P – HB (Health & Beauty).Rresta, pertanto valido l’invito del Ministero della salute a sospendere l’uso dei prodotti a titolo precauzionale in attesa delle analisi che, come conferma il direttore dell’Unità operativa Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Iss,Marco Silano: «Le indagini proseguono ed è atteso l’aumento delle segnalazioni di epatiti dovute al consumo di integratori a base di curcuma, perché ora il fenomeno è monitorato”.
Le Regioni – fa sapere – hanno scritto alle Asl di segnalare tutti i casi. Ma potenzialmente ve ne potrebbero essere stati anche altri, in passato, non segnalati». La curcuma, oltre a essere una spezia, viene usata, precisa l’esperto, «per la perdita di peso a l’esperto, ma l’indicazione non è scientificamente provata».
«Gli accertamenti analitici sui lotti interessati sono negativi – prosegue – nel senso che non abbiamo ancora individuato nessuna sostanza contaminate, o aggiunta in modo fraudolento, che potrebbe spiegare le intossicazioni”.