Giampiero Fratticci: “Non perdete mai la passione e l’amore per il gioco”
29 Agosto 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
E’ stata dura affrontarla, perché ci ha colpiti nel nostro miglior momento della stagione (Fortitudo Tirreno), venivamo da una striscia positiva di 16 vittorie. L’ho , l’abbiamo affrontata , insieme ai miei compagni di squadra, in primis con tanta voglia di proseguire , con allenamenti individuali a casa , forniti dal nostro preparatore fisico, e poi piano piano con la ripresa della “normalità” con le dovute accortezze abbiamo ripreso il tutto. La paura del conteggio c’era ma con tutti i vari controlli che avevamo effettuato da un lato ci sentivamo sicuri.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Si purtroppo “danni” ce ne sono stati, soprattutto nelle serie minori. Ho visto purtroppo tante società chiudere la serranda , per via di fondi che mancavano e strutture ancora non adatte, noi nel nostro piccolo ci siamo autofinanziati e con l’aiuto di persone appassionate come noi alla pallacanestro bene o male siamo riusciti a rimanere a galla.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Pratico la pallacanestro da ormai oltre 32 anni… (ho iniziato a 5 anni) , all’inizio non nego che era stato per me un ripiego perché volevo giocare a calcio come la gran parte dei miei coetanei, però poi piano piano è diventata la mia passione principale, un modello che seguivo in particolare era Carlton Myers e i Bulls degli anni 90 con Michael Jordan che dava spettacolo. Un pò come tutti i ragazzi di quel periodo vedevano l’NBA e Michael Jordan come un qualcosa di inarrivabile ma che faceva emozionare e sognare.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Le doti personali incidono molto , sicuramente hanno un ruolo fondamentale , ma la forza di volontà , la passione, la tenacia, la voglia di non mollare mai a volte fanno una grande differenza per poter raggiungere gli obiettivi, anche quelli che a volte sembrano impossibili.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Un suggerimento, un consiglio, che mi sento di dare ai ragazzi , è quello di non perdere mai la passione, la voglia “l’amore” per il gioco. Di credere sempre in ciò che si fa.