
Gianluca Bellafante,
16 Aprile 2025Chinesoilogo e preparatore atletico, Gianluca Bellafante ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Attività motorie. Da anni è impegnato nel mondo dello sport e del fitness anche come organizzatore di eventi.
Il giusto equilibrio tra psiche e somatos rappresenta sicuramente l’ideale condizione per sviluppare al meglio le proprie capacità. Su questo fronte lei ha costruito un sistema per agevolare il processo. In che consiste, ce ne vuole parlare?
Assolutamente sì. Ho sviluppato un metodo integrato che si fonda sull’interazione costante tra corpo e mente. Il mio approccio unisce tecniche di allenamento mentale – come visualizzazione, mindfulness e gestione dello stress – con protocolli personalizzati di preparazione fisica. L’obiettivo è costruire un percorso su misura per l’atleta, capace di massimizzare le performance lavorando non solo sui muscoli ma anche sulla consapevolezza, la motivazione e la resilienza mentale.
Negli sport di squadra ma anche in quelli individuali, quanto conta l’apporto di un buon preparatore atletico?
L’apporto è fondamentale, in entrambi i contesti. Il preparatore atletico non è solo colui che migliora la condizione fisica, ma è anche una figura chiave nella prevenzione degli infortuni e nel mantenimento dell’equilibrio psico-fisico. In uno sport di squadra, il preparatore ha il compito aggiuntivo di armonizzare le esigenze individuali con quelle collettive. Negli sport individuali, invece, diventa una guida continua, capace di leggere ogni minima variazione nello stato dell’atleta per intervenire in modo tempestivo.
Quando l’atleta agonista è sottoposto a un eccesso di prestazioni, come si fa a recuperare sia sul piano fisico che su quello psichico, che è ancora più complesso?
Il recupero richiede un approccio integrato. Sul piano fisico, si lavora con tecniche di rigenerazione muscolare, periodi di scarico, alimentazione mirata e, quando necessario, interventi fisioterapici. Sul piano psichico, è essenziale agire sulla gestione dell’ansia da prestazione, la stanchezza emotiva e il calo motivazionale. Tecniche di rilassamento, supporto psicologico e il semplice ascolto diventano strumenti preziosi per ristabilire l’equilibrio interiore. Senza questo equilibrio, il corpo stesso fatica a recuperare.
Regime alimentare e sport agonistico.
L’alimentazione è un tassello imprescindibile. Non si può pensare di ottenere prestazioni ottimali senza fornire al corpo il carburante adatto. La dieta deve essere costruita in base al tipo di sport, alla fase della stagione, alla fisiologia dell’atleta e agli obiettivi specifici. Seguire un regime alimentare corretto significa ottimizzare i tempi di recupero, mantenere alta l’energia e prevenire eventuali cali fisici o mentali. Collaboro spesso con nutrizionisti sportivi per garantire un lavoro sinergico e mirato.
In quale ambito sportivo ha trovato maggiori soddisfazioni per la sua attività?
Ogni disciplina mi ha regalato qualcosa di unico, ma se devo indicare un ambito, direi gli sport di squadra dove la componente mentale è determinante quanto quella fisica.
Sono anni che lavoro con squadre di futsal, per 3 anni con una squadra di serie A femminile e oggi con una squadra neopromossa in serie A “Real Sesto “Qui ho potuto applicare al meglio il mio metodo integrato e vedere risultati concreti non solo nelle prestazioni ma anche nella crescita personale degli atleti. Sono contesti in cui l’equilibrio psico-fisico fa davvero la differenza, e questo rende il mio lavoro particolarmente appagante.
Comunque a parte le soddisfazioni sportive il mio lavoro quotidiano è rivolto a persone che cercano il benessere nell’ attività motoria e persone che hanno patologie quindi somministrare l’attività motoria specifica.
Questo lavoro è svolto dentro un centro di medicina dello sport precisamente a Sportlab dove uno staff di medici, chinesilogi e fisioterapisti lavorano per un fine comune.