Gianluca Cosentino, lo sport ha forgiato il mio carattere
30 Giugno 2021La Pandemia, i lockdown e la confusa gestione politica hanno condizionato non poco anche le attività sanitarie di supporto allo Sport.
Ne parliamo con un valente operatore del settore: Gianluca Cosentino. Dottore in Fisioterapia Master in Fisioterapia sportiva Perfezionato in Terapia Manuale, Dry Needling, Fisioterapia Ecoguidata. Dal 2013 Titolare studio di Fisioterapia, riabilitazione e Posturologia PhysioSmart Bari. Dal 2014 Fisioterapista Bari calcio (Serie B). Dal 2018 Responsabile e coordinatore Area Fisioterapica Sanitaria SSC Bari.
Come ha vissuto e vive Gianluca Cosentino la paura della pandemia ed il disagio legato alle indispensabili misure restrittive?
Abbiamo vissuto un’esperienza impensabile. Anche a ridosso della chiusura totale non si poteva immaginare come le nostre vite sarebbero state stravolte. Con il passare dei giorni siamo stati letteralmente bombardati da notizie poco confortanti che hanno fatto accrescere la paura e l’incertezza su quello che sarebbe stato di lì a poco. Dopo i primi due mesi di incertezza su come potessimo ricominciare professionalmente e quali misure adottare, siamo ripartiti autolimitando gli accessi dei pazienti in studio e prendendo tutte le precauzioni del caso al quale ci approcciavamo per la prima volta con grossa difficoltà di reperibilità (tute, mascherine, guanti, visiere).
Quanti danni la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica hanno arrecato al Sport ed alle attività sanitarie legate all’attività sportiva?
I danni arrecati dalla pandemia sono sotto gli occhi di tutti e hanno colpito indistintamente tutti i settori. Lo sport è passato velocemente da attrazione principale per il nostro paese, al settore meno utile da far ripartire. La gestione della ripartenza è stata molto farraginosa e l’attuazione di quelli che sono stati identificati come i protocolli per la ripartenza, un macigno estremamente costoso e lacunoso per lo sport professionistico, senza considerare il blocco causato a tutti il resto del mondo dello sport che non può vantare questo status. La speranza viene adesso riposta nei vaccini, per i quali auspichiamo una somministrazione rapida e diffusa verso tutta la popolazione in modo da attenuare ed infine rendere nulli, i devastanti effetti che questo virus ha arrecato al mondo intero.
Quanto è rilevante per lei il binomio Sport-Salute?
Noto con piacere come negli ultimi anni siano entrati nelle attività quotidiane della popolazione, l’informazione sulla salute e l’attività fisica. Non sono io a dirlo ma evidenze scientifiche strutturate negli anni, come l’attività fisica, specie effettuata con buona frequenza e senza esagerazione, sia il modo più efficace per contrastare le più comuni (e impattanti per la salute ed il sistema sanitario) patologie, dai problemi cardio vascolari alle problematiche ortopediche. Fortunatamente oltre al fai da te, si ricorre spesso ai professionisti del settore in modo tale da calibrare in maniera crescente il carico di lavoro ed evitare problematiche opposte dovute al cattivo allenamento o all’ over training. Se pensassimo che basta una camminata quotidiana per ridurre dell’ottanta per cento il rischio di insorgenza di problemi come ictus e trombosi, capiremmo quale sia il guadagno in termini di aspettativa e qualità di vita per tutti.
Cosa le ha dato lo Sport in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Prima da praticante sportivo e poi da professionista di supporto al settore, posso affermare con convinzione che lo sport ha forgiato il mio carattere mettendomi sempre alla prova nelle situazioni difficili e dandomi la possibilità di imparare a gestire i momenti in cui “tutto va bene”. Professionalmente ho raggiunto quello a cui più tenevo, superando anche le aspettative: essere parte integrante della squadra della mia città che ho sempre seguito da tifoso. Questo per me è stato un banco di prova importantissimo per la gestione di emozioni fortissime e l’avere a che fare con persone di grosso calibro che avevo visto fino a quel momento solo in tv. Il professionismo di alto livello ti mette di fronte a tante responsabilità perché diventa fondamentale la cura del dettaglio ed il benessere psicofisico dell’atleta del quale noi addetti ai lavori siamo fautori. Ogni centimetro, ogni secondo è determinante per raggiungere l’obiettivo, e questo non può che essere il più grande insegnamento da mutuare per la vita e crescita professionale.