Gianluca Serino: “Questo è uno degli sport più belli al mondo, divertitevi”
21 Settembre 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Sicuramente la pandemia ha colpito tutto il mondo in qualsiasi settore, specialmente nel nostro sport abbiamo accusato un colpo pesante in quanto sport di contatto.
Sfortunatamente la pallacanestro ha molti limiti burocratici specialmente nelle serie minori in quanto non ci sono tutele per i giocatori.
Inutile negare che la pandemia ha spaventato tutti negando la cosa più importante e quotidiana che possiamo avere, ovvero il contatto e la vicinanza anche semplicemente con i nostri cari.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Come già accennato precedentemente nella pallacanestro anche serie importanti che non siano serie A non hanno nessun tipo di copertura assicurativa.
Senza pensare che già dalla serie B si diventa a tutti gli effetti un professionista con impegni giornalieri costanti, quindi un vero lavoro a tutti gli effetti e perdere la possibilità di lavorare senza avere un sostegno economico concreto.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Come i più comuni dei ragazzini ho seguito i miei compagni di classe, una volta conosciuto questo mondo non sono riuscito più ad allontanarmi.
Poi i vari campioni dell’epoca hanno fatto crescere una voglia di competizione e agonismo in me.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
è fondamentale fissarsi degli obiettivi e soprattutto un tempo per arrivare a essi.
È l’unico metodo che conosco per arrivare a competere anche con gente più preparata di me.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Sicuramente di divertirsi, state per conoscere uno degli sport più belli al mondo e dovete divertirvi, avere il piacere di toccare quel pallone e sentire il CIUFF della retina.