Giorgio Di Vicino, praticare sport è un antistress naturale
16 Ottobre 2021Il calcio a 5, derivato dal calcio, è uno sport di squadra che ha avuto origine in Uruguay, dove è tradizionalmente conosciuto come fútbol de salón. Una partita di calcio a 5, detto anche calcetto, dura 40 minuti. Si disputa in due tempi di 20 minuti effettivi ciascuno e si svolge sotto il controllo di due arbitri.
È questa la passione di Giorgio Di Vicino col quale ci siamo intrattenuti per farci raccontare la sua esperienza di giovane e promettente allenatore nell’era del Covid.
Dalla stagione sportiva 2018/19 fino a quella 2020/21 Di Vicino ha allenato i gruppi Pulcini ed Open nella Scuola Calcio Falcone dell’Avvocato Dario Abbruzzese. In questi tre anni l’opportunità di confrontarsi con eccellenti giovani istruttori molto preparati: Alessia Ventresino e Giovanni Porcaro. Grazie alla laurea in Scienze Motorie la possibilità di seguire per due anni il gruppo Juniores del Pianura Calcio, squadra purtroppo fallita, come preparatore atletico e come secondo di mister Francesco Polise. Un’occasione professionale per cui Di Vicino serba gratitudine oltre che per quest’ultimo anche per il direttore Gianni Pirone che gli ha dato la possibilità, da questa stagione, di seguire due gruppi di attività di base (Pulcini e Primi Calci) nel Progetto Campanile Pigna Calcio: una Scuola calcio élite ed una delle più blasonate in Campania. Da Novembre 2020 l’inizio della magistrale in Scienze Motorie (Progettazione dei servizi educativi) un nuovo corso di laurea che ha come referente la professoressa Maria Luisa Iavarone. Un percorso che cerca di formare i laureati presso organizzazioni pubbliche e private (scuole, enti di Terzo Settore, cooperative sociali, istituzioni governative, ecc.) con attività di inclusione sociale e di prevenzione al disagio.
“Sin da piccolo il calcio è la mia passione, comincio a tirare quattro calci ad un pallone all’età di 6 anni nella Scuola Calcio Campanile. Dopo diverse esperienze anche nel calcio a 5, causa anche un infortunio, mi dedico all’attività di allenatore/istruttore presso lo Sporting Club Pianura del professor Paolo Di Fusco dove mi occupo delle categorie Primi Calci, Pulcini, Open insieme al mister Adriano Pucci”. Questa l’autopresentazione di Giorgio Di Vicino.
Come ha vissuto e vive, come ha affrontato ed affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?
Durante il primo lockdown ho avuto molta paura, non riuscivo a crederci. In quel periodo sono caduto in una monotonia che piano piano mi stava divorando tutti i sogni e le speranze sul mio futuro, poi però mi sono fatto forza e mi sono concentrato sugli obbiettivi che mi ero prefisso di portare a termine: tra cui la laurea. Infatti lo studio è stato la mia salvezza, mi ha tenuto occupato in quei mesi e mi ha permesso di non pensare a quella situazione molto deprimente.
Oggi vivo la situazione in maniera più pacata e tranquilla, anche perché ho sempre avuto fiducia nella medicina. Polemiche a parte, i vaccini hanno contribuito a far abbassare i contagi. Resto molto fiducioso sul futuro.
Molte persone lamentano una sorta di “libertà minacciata” dall’utilizzo di mascherine e green pass, questo fa un po’ ridere, soprattutto se pensiamo alle recenti vicende in Afghanistan.
Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed alla pratica sportiva di cui è rappresentante la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?
Lo sport ha subito molti danni. Ricordo che ogni qual volta veniva pubblicato un dpcm non si riusciva mai a capire se potevamo o non potevamo allenarci. Per questo molte squadre dilettantistiche sono fallite, molte scuole calcio pure. Per non parlare delle palestre. Questo dispiace tanto, conosco molti istruttori che post primo e secondo lockdown si sono dedicati ad altre attività lavorative.
Quanto valore attribuisce al binomio Sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico? Cosa le ha dato la pratica sportiva in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Lo sport in generale è la mia vita, non riuscirei ad immaginare i weekend (e non solo) senza di esso. Inoltre secondo la scienza l’esercizio fisico protegge dal virus e accelera la guarigione e questo ci fa capire l’importanza che dà non solo però dal punto di vista fisico e della salute , ma anche mentale. Praticarlo infatti è un vero e proprio antistress, un momento in cui tutti i problemi vengono messi in standby. Aiuta molto la nostra mente. Proprio per questo c’è una assolutissima urgenza nel proporre ore di educazione fisica nelle scuole primarie , proprio per avvicinare questi ragazzi delle nuove generazioni (sempre più presi dai social e dai videogames) alla cultura sportiva.