Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo
8 Luglio 2024Ricorre oggi, 8 luglio, la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo. Istituita nel 2014, rappresenta un’occasione per aumentare la consapevolezza sullo stato di salute del Mare Nostrum e sui pericoli che lo minacciano. Il Mediterraneo– questo mare “in mezzo alle terre”- è uno scrigno della biodiversità marina del nostro pianeta perché, pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutti gli oceani, ospita oltre 12mila specie marine, tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale e proprio per questo motivo può essere considerato come un hotspot del cambiamento climatico, ossia è una delle zone del Mondo che subirà maggiormente l’aumento delle temperature proprio in quanto una delle più vulnerabili. Il Report dell’IPCC focalizzato sull’area mediterranea pubblicato a fine febbraio 2022 (IPCC WGII AR6 Cross-Chapter Paper 4) ha messo in evidenza le particolarità` e la vulnerabilità` di questa parte del pianeta. Nonostante l’Italia abbia ratificato la Convenzione di Barcellona, istituita nel 1976 e finalizzata ad attuare azioni utili a prevenire, combattere ed eliminare l’inquinamento dell’area del Mar Mediterraneo e a proteggere e valorizzare la sua biodiversità, fino a oggi gli sforzi per preservare questo scrigno ecologico e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sono stati insufficienti. L’Italia nello scorso dicembre ha sottoscritto l’Accordo di Montreal, che pone come obiettivo il cosiddetto 30by30, ovvero l’efficace conservazione e gestione del 30% delle aree terrestri, marine e costiere e delle acque interne entro il 2030. L’Italia gestisce 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, per un totale di circa 228mila ettari di mare e 700 km di costa. Partecipa anche alla tutela del Santuario Pelagos, l’unica area protetta transfrontaliera dedicata alla protezione dei mammiferi marini del Mediterraneo, nella quale sono regolarmente osservate 8 specie di cetacei e persino la rarissima Foca monaca. Con il progetto MER di Ispra, nell’ambito del PNRR, l’Italia vuole inoltre realizzare interventi di recupero degli ambienti marini e mappare gli habitat superando i gap conoscitivi.Serve però anche l’impegno concreto di ognuno di noi: adottando ad esempio comportamenti corretti per evitare che i rifiuti finiscano nelle acque. La protezione di questi ambienti richiede però anche l’impegno concreto di ognuno di noi: dall’adozione di comportamenti corretti per evitare che i rifiuti finiscano in mare, al consumo di specie ittiche pescate sostenibilmente, all’utilizzo di creme solari che garantiscano il minimo impatto sull’ambiente marino. Il mare ci dà ossigeno e cibo, regola il clima, nasconde un mondo ancora da scoprire. Il Mare Nostrum è la nostra ricchezza da custodire.