Giornata Mondiale della Salute Mentale: un grido di allarme per ansia e depressione in crescita

Giornata Mondiale della Salute Mentale: un grido di allarme per ansia e depressione in crescita

11 Ottobre 2024 Off Di Fabio De Biase

Ieri, 10 ottobre, si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione per riflettere su una realtà sempre più preoccupante: l’aumento costante di ansia e depressione nella nostra società. Secondo dati recenti, i disturbi mentali continuano a crescere in maniera esponenziale, soprattutto tra giovani e donne, sottolineando la necessità urgente di affrontare la questione in modo sistematico e inclusivo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che più di 280 milioni di persone nel mondo soffrano di depressione, mentre l’ansia colpisce circa 264 milioni. Queste cifre evidenziano una crisi globale della salute mentale che richiede una risposta efficace e tempestiva. Anche in Italia, come riportato da recenti sondaggi di Ipsos, stress e disagio psicologico hanno raggiunto livelli allarmanti, in particolare tra le fasce più vulnerabili della popolazione. Giovani adulti e donne risultano tra i più colpiti, con livelli di stress ben superiori alla media.

La situazione è aggravata da un accesso limitato alle cure. La carenza di risorse, la stigmatizzazione e la mancanza di politiche strutturali adeguate impediscono a molti di ricevere il supporto necessario. Il bisogno di professionisti della salute mentale è cresciuto del 30% negli ultimi anni, ma l’offerta è rimasta stagnante. Le strutture, già sotto pressione a causa della pandemia, faticano a soddisfare la crescente domanda di cure psichiatriche, come confermato dall’appello delle istituzioni e delle associazioni di settore che richiedono più risorse e interventi tempestivi.

Un esempio lampante è il lavoro degli operatori del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche (DSM-DP), che operano in condizioni di carico crescente. Le strutture ospedaliere e le cliniche private hanno registrato un aumento del 20% di richieste diassistenza psicologica rispetto al 2020, un segnale chiaro del disagio che serpeggia silenziosamente nella nostra società. Eppure, l’attenzione pubblica non sembra essere proporzionale alla gravità del fenomeno.

Il tema di quest’anno per la Giornata Mondiale della Salute Mentale, “Investire nella salute mentale”, ci invita a ripensare radicalmente l’approccio. Non si tratta solo di allocare fondi, ma di creare una cultura che favorisca la consapevolezza e la prevenzione. La salute mentale non può essere più trattata come una questione di nicchia; è fondamentale sviluppare una rete di supporto che includa scuole, comunità, aziende e famiglie. Iniziative educative, campagne di sensibilizzazione e la formazione di professionisti dovrebbero diventare prioritari nell’agenda politica e sociale.

Molte testimonianze raccontano di persone che soffrono in silenzio, per paura di essere giudicate o di non essere comprese. La solitudine e l’inadeguatezza sono sentimenti comuni che peggiorano il quadro, soprattutto tra i giovani. A ciò si aggiunge l’impatto devastante dei social media, dove la pressione sociale e l’immagine perfetta che viene costantemente esposta alimentano sentimenti di ansia e inadeguatezza.

Per fortuna, la sensibilizzazione sta crescendo, e sempre più persone cercano aiuto. La speranza è che questo trend positivo continui, accompagnato da un incremento dei servizi e un cambiamento culturale che favorisca l’accettazione e il supporto reciproco.

Nel frattempo, la Giornata Mondiale della Salute Mentale ci ricorda che nessuno dovrebbe mai sentirsi solo o abbandonato di fronte alla sofferenza psicologica. Abbiamo il dovere morale di agire, come comunità, per garantire che la salute mentale riceva l’attenzione e le risorse che merita.