Giornata mondiale della tubercolosi
24 Marzo 2019ll 24 marzo 2019 è stata individuata dalla Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quale data per richiamare l’attenzione sulla nota affezione polmonare.
Sono passati i tempi dei “Sanatori”, quando anche in Occidente si aveva timore di nominare la malattia contagiosa e si finiva per ricorrere a circonlocuzioni quali il “mal sottile”, in riferimento alla magrezza che si accompagnava alla patologia quasi sempre ad esito infausto. In Campania nacque come sanatorio, nel 1938, uno dei più celebri ospedali napoletani che fu nominato Principe di Piemonte. Un nome che conservò fino al 1973 quando il plesso fu intitolato a Vincenzo Monaldi, politico e medico specializzato nelle malattie dell’apparato respiratorio.
Una curiosità che riabilita la sanità campana, almeno stando a quando ancora “Berta filava”, i primi consigli a carattere igienico-sanitario per combattere la malattia respiratoria sono della gloriosa Scuola medica salernitana che consigliava di lavare spesso le mani. Altri tempi. Oggi la malattia viene considerata quasi eradicata nelle nazioni più evolute anche se si sta riaffacciando, anche in Campania, a seguito dei flussi migratori.
L’Italia è un paese “a bassa endemia”: meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti – riferisce una nota del Ministero della salute – e questo anche grazie al miglioramento della diagnosi e della terapia. La stessa incidenza della malattia segna un lento ma costante decremento nel corso degli ultimi tre lustri. I casi, infatti, continuano a scendere, passando dalle 4.461 segnalazioni del 2011 ai 3.944 casi del 2017. Sempre dalla nota del Ministero della salute si ricava che nel 37,4% dei casi si ammalano persone tra i 25 e i 44 anni e che risultano maggiormente coinvolte le categorie più deboli e quelle che più difficilmente riescono ad accedere ai servizi socio-sanitari.