Giornata mondiale sicurezza alimentare
7 Giugno 2019L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, lo scorso 12 dicembre, ha proclamato il 7 giugno giorno destinato a ricordare l’importanza di garantire alimenti sicuri.
La celebrazione rappresenta un’occasione per celebrare i benefici del cibo sano e sicuro ed un’opportunità per tutti di riflettere su qualcosa che spesso diamo per scontato: la sicurezza degli alimenti.
Il cibo non sicuro causa nel mondo sia malattie di origine alimentare che colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone e rappresentano un grave onere per la salute umana, in particolare per i bambini e le persone che vivono in regioni a basso reddito, sia ingenti costi economici.
Obiettivo della giornata è promuovere la corretta informazione dei cittadini e la loro consapevolezza in merito agli aspetti di sicurezza e di affidabilità del nostro sistema ufficiale dei controlli degli alimenti, con particolare attenzione alle conseguenze degli alimenti non sicuri sulla salute a livello globale.
L’Italia, con le diverse articolazioni, Ministero della Salute, Regioni, Aziende Sanitarie Locali, con i servizi veterinari e di igiene degli alimenti, Istituto Superiore di Sanità e Istituti Zooprofilattici Sperimentali, dispone di un’eccellente organizzazione, a garanzia della sicurezza degli alimenti lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola e della salute dei cittadini italiani, europei e dei Paesi destinatari delle numerose esportazioni nel settore agro-alimentare.
Questa attività è, inoltre, potenziata dall’attività dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che contrastano e reprimono i reati contro la salute pubblica, tra cui anche quelli alimentari.
Nel corso del 2017, queste attività di controllo effettuate dagli Enti preposti si sono tradotte in: circa 849mila ispezioni effettuate negli stabilimenti di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, vendita al consumatore finale e somministrazione; oltre 100mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti prelevati e analizzati; più di 400mila analisi effettuate (compresa la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari, come ad esempio pesticidi e antiparassitari); circa 195mila partite di alimenti di origine animale e vegetale controllate all’importazione in Italia.