Giovanni Bonati: “Questo sport crea amicizie, così come emozioni, che uno ricorderà per la vita”
26 Agosto 2022“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”. – Roberto Baggio
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Giovanni Bonati.
La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?
Credo che come per tutti non sia stato facile, soprattutto all’inizio, convivere con questa pandemia per quanto riguarda il mondo dello sport ci ha tenuto lontano dai campi da gioco per molto tempo. Ecco, nonostante, come ha detto bene lei, qualche colpo di coda, penso che il peggio sia passato. E vedendo lo scorso anno come è andata, che siamo riusciti a finire il campionato senza nessun problema, spero che sia così anche quest’anno.
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?
Guardi credo che queste cose siano accadute anche in casi peggiori a chi ha chi ha dovuto smettere di andare a lavorare o è rimasto a casa da lavoro Per questa pandemia, quindi, lo sport, soprattutto a livelli minori come lo facciamo noi ne ha risentito , credo però che sia stato meno grave rispetto ad altri ambiti diciamo così. La mia specialità è il calcio, purtroppo ci hanno chiusi per un anno e mezzo, praticamente. Da marzo, siamo stati fermi tutta la stagione, poi io ero in serie D Ed eravamo ripartiti un anno, però siamo ripartiti con gli stadi chiusi. Non c’era gente a vedere partite rinviate, un sacco di partite rinviate l’anno dopo è stato è stato un bel caos che non è stato difficile da gestire né per le società, né per noi giocatori. E penso neanche per la Federazione.
Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Mi hanno indirizzato alla vita, all’attività agonistica i miei genitori, entrambi fin da piccino. Però questa passione per il mondo del calcio la devo, la devo a mio padre, che me la ha trasmessa fin da piccolo.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Credo che la forza di volontà al raggiungimento degli obiettivi sia buona parte, se non se non tutto. Perché se non si ha quella è difficile raggiungere gli obiettivi. Io parlo in ambito calcistico, mi è capitato di vincere un campionato quando forse non eravamo, a prescindere dalla categoria, la squadra più forte del campionato. Però ci abbiamo creduto dall’inizio, abbiamo lavorato duramente e siamo stati premiati, quindi penso che sia fondamentale.
Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?
Consigli, penso di non essere la persona adatta per dispensarne . Posso solo dire che Questo sport crea amicizie , così come emozioni , che uno ricorderà per la vita , e credo queste possano bastare per avvicinarsi al mando del calcio.