Giugliano, inchiesta rifiuti: i Gip rifiuta i domiciliari al sindaco

Giugliano, inchiesta rifiuti: i Gip rifiuta i domiciliari al sindaco

10 Gennaio 2025 Off Di La Redazione

ll gip del tribunale di Napoli Nord ha rigettato le richieste di arresti domiciliari avanzate dalla Procura per il sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, e per il suo predecessore Antonio Poziello, entrambi tra gli indagati nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto dei rifiuti.Ora bisogna attendere se la procura di Napoli Nord deciderà di fare ricorso al tribunale del riesame.
La posizione di Poziello e di Pirozzi sono diversificate.
Quest’ultimo, quando ha saputo di essere indagato si è sospeso anche dal Pd, mentre Poziello si è dimesso dall’incarico di consigliere comunale.
Bisogna, a questo punto, attendere per vedere se la Procura di Napoli Nord deciderà di fare ricorso al tribunale del riesame.
Nell’ambito della stessa inchiesta è stato poi notificato a Luigi Grimaldi, consigliere comunale a Napoli e consigliere metropolitano, un divieto di dimora nel Comune partenopeo.
 I fatti risalgano al 2020 quando Grimaldi è stato, per poco tempo, assessore all’Ambiente al Comune di Giugliano, nella prima giunta presieduta dal sindaco Nicola Pirozzi del Pd.

I reati contestati sono turbativa d’asta e corruzione in relazione a gare d’appalto nell’ambito dell’affidamento del servizio integrato di raccolta dei rifiuti.
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza hanno riguardato dapprima il Comune di Marano di Napoli e successivamente – agli inizi del 2020 – anche il Comune di Giugliano, dove i fari sono stati accesi sull’aggiudicazione di una gara d’appalto per il servizio integrato di raccolta dei rifiuti per la durata di sette anni e per un importo complessivo di 122 milioni di euro.

I carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito ieri anche un sequestro di 200mila euro nei confronti di sette indagati. All’ex sindaco di Giugliano, Antonio Poziello, difeso dall’avvocato Michele Giametta, sono stati sequestrati in via preventiva circa 45mila euro.
 Pirozzi per l’accusa avrebbe sollecitato l’assunzione di due persone. Difeso dall’avvocato Marco Sepe e e dal professor Vincenzo Maiello, sentito nel corso dell’interrogatorio preventivo (così come previsto dalla recente riforma Nordio) ha respinto le contestazioni.