Giusy Milone: “Il Pino Sentinella… quando un tronco racconta la storia”
23 Agosto 2020Il presidente del WWF Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, ha deciso di non abbattere in toto l’albero lasciando in piedi una parte di tronco per realizzarvi una scultura in ricordo del patriarca arboreo.
Quella del “pino sentinella”, posto a margine della carreggiata sulla statale 163 Meta Amalfi, è una lunga storia. Iniziata 130 anni fa e interrotta all’alba dell’8 marzo 2017 quando un temporale, con fortissime raffiche di vento e una improvvisa tromba d’aria, causò la rottura delle due branche primarie in quota. Assieme ai rami del pino sentinella crollarono anche una quercia pluricentenaria ed altri grossi pini domestici.
Precedentemente la Contessa Maria Vittoria Colonna Rimbotti, proprietaria dell’albero, temendo che si stesse inclinando, aveva tentato di “eliminare il pericolo” commissionando una perizia agronomica per farlo abbattere. Sulla scarsa attendibilità e poca scientificità della perizia il WWF Terre del Tirreno si era espresso con una meticolosa “controperizia” riuscendo a bloccare le motoseghe.
Fu per tale motivo che la contessa decise di disfarsi di ogni responsabilità proponendo di donare l’albero all’associazione del Panda. Il WWF accettò la donazione del piccolo pezzo di terreno dove vegetava l’albero ma, mentre ci si organizzava per effettuare una corretta potatura della pianta, a distanza di pochi mesi dall’acquisizione del patriarca arboreo, la forza della Natura, complici i cambiamenti climatici, si scatenò sulla chioma del grande pino spezzando i due grossi rami in quota e lasciando in piedi solo il lungo tronco di 20 metri.
Un Pinus pinea senza rami è un albero morto.
Il presidente del WWF Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, decise tuttavia di non abbattere in toto l’albero lasciando in piedi una parte di tronco per realizzarvi una scultura in ricordo del patriarca arboreo.
In questi giorni il cantiere è in opera e, grazie alla passione di una talentuosa artista, Giusy Milone, il pino sentinella mostrerà presto il suo volto dall’interno della corteccia in disfacimento.
Resterà ancora lì, nella curva sulla via Meta Amalfi, ci auguriamo per molto tempo, a vegliare austero e carismatico su passanti, turisti e viandanti che, lasciandosi alle spalle il golfo di Napoli, si accingeranno a viaggiare nella mitica costiera amalfitana di fronte alle isole celebrate da Omero, dove echeggia ancora il canto delle Sirene. Anche da morto il grande pino continuerà ad essere parte integrante della Natura.
Valorizzare il Pino Sentinella vuol dire celebrare i grandi alberi monumentali, che sempre più devono patire lo scempio delle motoseghe, a questo va aggiunto l’orgoglio di valorizzare anche un’area dal grande valore paesaggistico che fa parte del Parco Regionale dei Monti Lattari, inserita in un sito Natura 2000, importante per il passo dell’avifauna.
Il Pino Sentinella era uno degli ultimi esemplari di un residuo boschivo di pini e roverelle. Il WWF intende a tal proposito ricostruire il patrimonio boschivo dell’area.
Il Pino Sentinella, trasformato in opera d’arte, sarà il simbolo della rinascita di un piccolo ma importante tassello naturale della costiera amalfitana e aiuterà a comprendere lo stretto rapporto tra uomo e natura.