Gli angeli non volano più, l’amara vicenda dei somministrati dell’AO di Caserta
19 Maggio 2023Da eroi e angeli delle corsie dell’era pandemica a personale sanitario e basta nel tempo del post-Covid, quando è “ritornato lecito” maltrattare le stesse figure professionali fin ad un momento prima innalzate, trascinarle nella polvere – magari con accompagnamento di schiaffi, sputi, insulti, percosse e peggio – al minimo sospetto che la prestazione resa non sia risultata rispondente alle aspettative.
L’ingratitudine umana, dice un vecchio adagio, è più grande della misericordia di Dio. Si tratta certamente di un’iperbole ma …
Resta il fatto che nei nostri ospedali quegli angeli, un tempo celebrati, non volano più. In tanti hanno messo mano alla loro demolizione che, di fatto, spinge il sistema assistenziale verso la gestione privata, tanto meglio se l’assistito è garantito da un buon contratto assicurativo.
Una sanità a due corsie, ed in parte è già così, dove chi ha i soldi si cura bene, mentre chi non ne ha è costretto a liste di attesa interminabili, a prestazioni diagnostiche a singhiozzo, ad “accettare” di farsi assistere in una regione come la Campania che è ricca di eccellenti individualità nel campo medico ma che è diventata ultima in Italia per quanto attiene ai Livelli essenziali di assistenza. E così, in mancanza di alternative, ai più non resta che esercitare al meglio il dono della fede, forse per scoprire che, alla fine, contro ogni pessimismo, è la Misericordia di Dio ad essere ancora più grande dell’ingratitudine umana.
Questa la penosa cornice nella quale si inserisce la dolorosa vicenda degli oltre cento somministrati dell’Azienda ospedaliera di Caserta ai quali nessuno ha dato calci e sputi ma il “benservito” si.
Un centinaio di padri e madri di famiglie, spesso monoreddito che, dal lontano 2005 e fino al marzo 2022, hanno lavorato in ospedale, assicurando puntuale assistenza a migliaia di degenti e che, a far data da quel fatidico marzo, sono stati messi alla porta in regime di riconoscenza zero. A nulla sono servite le manifestazioni di protesta organizzate dai Sindacati e le interminabili riunioni per tentare di raggiungere un’intesa che andasse oltre i miseri calcoli ragionieristici dei gestori della sanità. Almeno fino ad oggi quando una circolare della Regione, a firma di Antonio Postiglione, ha aperto alla possibilità di una procedura concorsuale con la creazione di corsie preferenziali nella misura del 50%. “Una soluzione che accoglie solo parzialmente le aspettative del sindacato – commenta Nicola Cristiani, segretario Cisl con delega alla sanità – ma rispetto a zero è pur sempre qualcosa”.
Da qui l’appello del sindacalista alle Aziende sanitarie affinché si adoperino, entro il 31 maggio, a dare concretezza allo spiraglio aperto dalla circolare della Regione. Potrebbe essere questo l’ultimo treno, seppur con pochi vagoni, per rendere parziale giustizia a chi per tanto tempo ha lavorato con onestà e dedizione.