Gragnano, in duemila guariti dall’epatite C
23 Dicembre 2018Nel nosocomio dell’Asl Na3 Sud, tagliato il prestigioso traguardo di ammalati che hanno salutato definitivamente l’insidiosa patologia virale a carico del fegato.
2000 pazienti curati dall’Epatite C con le moderne terapie antivirali: questo il successo dell’Unità Operativa di Epatologia e Ecografia Interventistica dell’Ospedale di Gragnano del dottor Carmine Coppola, festeggiato a Gragnano venerdì 21 dicembre, presso l’Hotel Gli Ulivi, con la presenza del consigliere regionale Alfonso Longobardi e della dottoressa Antonietta Costantini, direttrice generale dell’Asl Napoli 3 Sud.
Tra i numerosi presenti anche alcuni ospiti speciali: quattro neo-trapiantatati di fegato che hanno raccontato la loro storia di dolore, sofferenza e speranza. “Le moderne terapie antivirali per la cura dell’Epatite C – ha spiegato il dottor Coppola – hanno salvato migliaia di vite, ma soprattutto hanno accorciato la lista d’attesa per i trapianti di fegato riducendo il numero dei potenziali candidati al trapianto, che quindi attendono meno tempo. Ma al Sud occorre fare ancora di più: sono ancora troppo poche le donazioni e per un trapianto i pazienti campani sono ancora costretti ad emigrare in Regioni più sensibili e attente a questa civile pratica”.
Fortunatamente, ha affermato Alfonso Longobardi, tra l’altro vice presidente della commissione bilancio della Campania, esistono centri come quello di Gragnano: una realtà d’eccellenza, dove la giovane e preparata equipe del dottor Coppola, grazie al supporto della dirigenza (in primis della dottoressa Costantini), riesce non solo a curare con successo le patologie epatiche più diffuse, ma anche a seguire tutti quei pazienti che hanno subito un trapianto in un’altra regione oppure, più raramente per il nostro più basso tasso di donazione degli organi, al Cardarelli.
Sconfiggere oggi l’Epatite C è possibile, con pochi mesi di terapia e una percentuale di successo del 98.6%: a presentare i dati campani, secondi solo a quelli della Lombardia, ci ha pensato il dottor Crescenzo Ilardi, funzionario statistico della Regione Campania. Con circa 21.000 trattamenti, di cui 2000 avviati dal piccolo reparto gioiello del dottor Coppola (il terzo in Campania dopo Cotugno e Asl Napoli 1) non appare utopico, come ha tra l’altro auspicato l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, debellare ed “eradicare” completante l’Epatite C entro il 2030.
La mattinata di festa è stata chiusa dalla dott.ssa Costantini: la manager si è complimentata per i 2000 pazienti curati ma soprattutto ha presentato i prossimi campi d’intervento per stanare e debellare il virus. Nei 63 comuni dell’Asl Napoli 3 Sud si sta avviando una vasta campagna di screening, che vedrà impegnati anche i medici di famiglia, il vero filtro tra i cittadini e le Asl: con giornate dedicate alla prevenzione e la formazione degli operatori sanitari coinvolti si potranno intercettare tutti i malati di Epatite che non sanno di esserlo, perché paradossalmente appare più facile curare che “ricercare” i malati. Occhio quindi alla prevenzione: perché “per vivere bene ci vuole Fegato”!