“Horizon”, pubblicata la correlazione tra flora intestinale e disturbi neurologici
18 Febbraio 2024È stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Horizon”, l’organo ufficiale della Direzione generale Ricerca e Innovazione della Commissione europea, lo studio condotto dalla Fondazione Ebris nell’ambito del progetto “Gemma” relativo alla correlazione tra i microrganismi nell’intestino umano e i disturbi dello sviluppo neurologico.
Il progetto “Gemma” si propone di comprendere i meccanismi di sviluppo dell’ASD (Disturbi dello spettro autistico), spiegando i motivi per cui alcuni bambini manifestano l’autismo e altri no.
Tra i fattori che predispongono a tali disturbi rientra la familiarità (ossia avere un fratello/sorella con autismo), ma non è certo l’unico fattore a determinare l’ASD. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, è gestito da un’equipe internazionale.
Lo studio, come evidenziato dal professore salernitano Alessio Fasano, presidente della Fondazione Ebris, nell’intervista rilasciata a Horizon, ha coinvolto circa 500 neonati, di età compresa tra zero e 36 mesi e fratelli di bambini con autismo. È stato riscontrato che un’alterazione del microbioma intestinale (il complesso insieme di microrganismi che risiede nel tratto intestinale di ogni individuo), se associata ad alti livelli di infiammazione e di stress ossidativo, gioca un ruolo importante nell’insorgenza dell’autismo.
“Il team sta monitorando, tra le altre cose, il contenuto microbico delle feci dei neonati” – si legge nell’intervista in lingua inglese presente sul sito di Horizon.
“È noto che una composizione equilibrata di batteri nell’intestino mantiene l’integrità della parete intestinale. I disturbi gastrointestinali, che vanno dai crampi allo stomaco alla diarrea, sono particolarmente comuni nelle persone con autismo. Inoltre, la condizione è spesso associata a uno squilibrio dei microbi intestinali: le persone con autismo hanno una minore diversità microbica e un rapporto più elevato tra batteri dannosi e batteri sani. Gemma mira a ripristinare l’equilibrio del microbioma e a riparare la barriera intestinale trovando un trattamento che contenga batteri sani, noti come probiotici, insieme ai prebiotici – fibre non digeribili che stimolano la crescita di batteri sani. Questo potrebbe essere un nuovo approccio per migliorare sia i problemi intestinali, così comuni nei bambini con autismo, sia i sintomi comportamentali” – ha affermato infine il professore Fasano.