I camici bianchi sul Flash mob al Pellegrini
27 Maggio 2019Smi, Anaao ed Ordine dei medici di Napoli sulla manifestazione di oggi, nell’ospedale della Pignasecca, organizzata per dire no a sopraffazione e delinquenza.
Il Sindacato dei medici Italiani (Smi) ha partecipato oggi al flash mob contro la camorra e le aggressioni organizzato dall’Asl metropolitana. “La nostra organizzazione sindacale che rappresenta nella Asl Napoli 1 Centro molti medici di medicina generale (assistenza primaria, continuità assistenziale e 118) su questi temi appare profondamente unita al vertice aziendale ed alle altre organizzazioni sindacali ed al nostro ordine professionale”. Questa la dichiarazione di Ernesto Esposito segretario Smi Asl Napoli 1 centro e componente della direzione Nazionale Smi che ha concluso: È indispensabile che al più presto venga riconosciuto il ruolo di pubblico ufficiale ai medici in servizio e che vengano riaperti i drappelli di polizia nei pronto soccorso ritenuti maggiormente a rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Commenta l’iniziativa con una provocazione Vincenzo Bencivenga segretario regionale Anaao Assomed: “Pene severe per chi aggredisce un medico. In questi casi bisognerebbe procedere con il daspo, come si fa negli stadi. Chi aggredisce un medico lede anche il diritto alla salute degli altri cittadini”. Sono sei le richieste che il sindacato ha lanciato in occasione del flash mob di stamane all’ospedale Pellegrini: immediato potenziamento della sicurezza all’interno degli ospedali e nelle immediate vicinanze territoriali, competenza dei Prefetti e dei Sindaci; immediata attivazione di efficienti sistemi di controllo degli accessi agli ingressi degli ospedali, competenza dei Direttori Generali; immediata e certa denuncia all’Autorità Giudiziaria da parte dei Direttori Generali contro chi si rende responsabile di danneggiamento o violenza sulle cose e sulle persone; monitoraggio semestrale, da parte dei Prefetti, dei sistemi di sicurezza messi in essere dai Direttori Generali, attraverso la costituzione di un tavolo permanente; elaborazione di una norma che, oltre al risarcimento dei danni materiali e fisici alle persone, preveda sanzioni penali dure e processi per direttissima con pena certa a carico dei danneggianti; chiusura immediata dei presidi di Pronto soccorso che non rispondono ai requisiti infrastrutturali riguardanti l’organizzazione del triage e l’esistenza di validi e riconosciuti sistemi di controllo.
Quindi l’intervento di Silvestro Scotti, presidente Ordine della provincia napoletana: “Da anni l’Ordine dei Medici di Napoli si spende nella battaglia contro la violenza ai danni di chi indossa un camice. In questi giorni l’Ordine dei Medici di Napoli ha lanciato una campagna social di educazione sanitaria, ripresa anche dal circuito di Videometrò, l’idea è quella di affrontare anche questo tema, per aiutare i cittadini a comprendere che ogni aggressione ad un medico è un’aggressione al diritto alla salute. Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso”.