I furbetti della ricetta
15 Luglio 2023Emettere ricette, ricopiando la terapia prescritta da un altro medico, come medici di famiglia, è riciclare, inconsapevolmente, il denaro preso “a nero” da uno specialista privato…
Il piano terapeutico è un atto medico che va fatto dal medico che decide di prescrivere un determinato farmaco, previa visita e conseguente diagnosi.
Tutto ciò è a garanzia del paziente, che alla scadenza del piano terapeutico precedente, potrebbe aver avuto qualche variazione nei suoi parametri e, quindi, va controllato, sia clinicamente, che mediante esami di laboratorio ed eventualmente strumentali.
Un medico di famiglia può egli stesso redigere un piano terapeutico per determinati farmaci, quando visita il paziente, monitora i suoi parametri e, se lo ritiene utile nella terapia di quella patologia, allora fa piano e prescrizione farmacologica.
Se, però, quel farmaco è deciso da un altro medico, come un medico specialista, allora il piano terapeutico, che, ripeto, è un atto medico e non un atto amministrativo, va redatto da quel medico e non dal medico di famiglia, che si macchierebbe di REATO di falso ideologico nel ricopiare il farmaco prescritto da un altro medico, redigendo un piano terapeutico di un farmaco che non ha prescritto egli/ella stesso/a.
In più, quando un cittadino decide di andare da un medico privato deve sapere che sta uscendo dal sistema sanitario nazionale pubblico e sta entrando nel privato e non può ritornare nel pubblico, facendosi prescrivere farmaci ed esami diagnostici dal proprio medico di famiglia, ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente.
Quindi quel cittadino, si fa visitare, si fa emettere regolare fattura e così per i farmaci, che deve comprarli, così come gli esami di laboratorio e strumentali. Le risorse della Sanità Pubblica non servono per far intascare soldini facilmente ad un professionista privato!
*Vice Segretario Vicario FIMMG Napoli ASL Napoli 2 Nord