I medici di medicina generale non c’entrano con la ressa nei PS

I medici di medicina generale non c’entrano con la ressa nei PS

7 Febbraio 2019 0 Di La Redazione

All’invito del direttore sanitario dell’Asl na3, indirizzata ai direttori di distretti, a fare verifiche sull’orario di lavoro, dei medici della continuità assistenziale, risponde la dura replica dello Smi.

 Il direttore sanitario della Asl Napoli 3 Sud in una lettera ai direttori di distretto li invita a voler verificare gli orari di lavoro dei medici di medicina generale per evitare il sovraffollamento dei Pronto soccorso. Lo Smi con il segretario aziendale della Asl Napoli 3, Raffaele D’Arco, replica con una lettera aperta già inoltrata alla Asl che di seguito riportiamo integralmente in allegato in riferimento alle esternazioni del direttore sanitario della Asl Napoli 3 sud e rispedisce al mittente tutte le accuse contro i medici di base. In particolare lo Smi ancora una volta evidenzia la opposizione ad ogni visione ospedalocentrica che è causa del sovraffollamento dei ps e sottolinea l’importante ruolo già svolto dalla continuità assistenziale in tutta la Asl Napoli 3 sud in sinergia alla medicina di base : “deve essere potenziato il Servizio di Continuità Assistenziale rimodernato  h 24 , quella che, impropriamente, si chiamava “Guardia Medica”. Questo Servizio, spesso carente di organico, è rimasto fermo come modello organizzativo e dotazioni strumentali a quarant’anni fa, con una realtà sociale, demografica e socio-assistenziale completamente diversa. La Continuità Assistenziale di notte, nei giorni festivi e, parzialmente, nei prefestivi dev’essere in prima linea dichiara D’arco attraverso modelli assistenziali territoriali nuovi e moderni con utilizzo dei medici in strutture moderne e sicure. A questo proposito, al contrario, girano voci su un suo ridimensionamento. Addirittura si parla di chiudere la ex guardia medica ed affidare il Servizio dalla mezzanotte alle 8 del mattino unicamente al Servizio del 118 che già è ingolfato di suo con il conseguente caos nella rete della emergenza e nei Ps”.