I medici sono tutti rispettabili, salvo il discrimine tra chi fa e chi non fa
14 Giugno 2022La nota stampa pubblicata da un collega dell’Emergenza Territoriale mi lascia interdetto e anche rammaricato, ma evidentemente il sarcasmo non è una lingua comprensibile a molti. Lungi da me definire i medici del Pronto Soccorso e dell’Emergenza Territoriale inferiori o “Medici di serie B”, espressione che mi è stata addotta, nonostante non la abbia mai pronunciata, scritta e nemmeno pensata, in quanto hanno e meritano il mio e il rispetto di tutti i medici di famiglia per l’importante e fondamentale lavoro che svolgono quotidianamente per tutelare la Salute dei Cittadini.
La proposta provocatoria e ironica, lanciata dalla mia pagina personale Facebook, che linko: https://www.facebook.com/1665387833/posts/pfbid089diLTxH6yvex3hKrD29NhM15MAeASip8fvKD36LjWASfAvW8RDUekKmoRCKMJaDl/ vuole semplicemente stigmatizzare la pessima abitudine da parte dei medici specialisti di reparti ospedalieri, cliniche convenzionate e private, compresi i liberi professionisti, di omettere o rifiutare la certificazione telematica di malattia, nonostante sia un dovere deontologico e un obbligo di Legge (Legge 165/2001, o Legge Brunetta); così come è da sottolineare che nelle ultime settimane molti specialisti inviano i pazienti dal proprio medico di famiglia a stilare piani terapeutici per farmaci prescritti dagli stessi specialisti, dopo aver emesso una diagnosi. Così come è inammissibile che i medici specialisti ospedalieri, convenzionati ASL, medici di strutture convenzionate non possano emettere ricette dematerializzate o ricette con il proprio ricettario regionale, costringendo i Cittadini a dover fare dei giri immensi per poter andare in farmacia per sottoporsi ad una terapia, oppure accedere agli esami diagnostici di cui si ha bisogno. Se per tutto ciò c’è cattiva volontà, poiché si vuole continuare a voler utilizzare i medici di famiglia e la Continuità Assistenziale come meri trascrittori, allora gli specialisti vadano a coprire le carenze del Pronto Soccorso e del 118, poiché sono “bravi” e non possono abbassarsi ad emettere ricette e certificati.
Mi dispiace che il collega non abbia colto la mia ironia e che abbia letto ciò che mai ho pensato, a meno che non abbia voluto maldestramente difendere quei medici del Pronto Soccorso, anche essi omissivi di certificazione telematica di malattia. Non credo che sia stato un pretesto per strumentalizzare le mie parole ed attaccare la mia persona, in quanto da anni mi batto affinché non ci siano medici di serie A e di serie B e che diritti e doveri siano pari per tutti i Professionisti e gli attori del Sistema Sanitario della nostra Regione; così come tengo a precisare che non ho nulla contro la categoria dei medici specialisti, in quanti tali, come a qualcuno fa comodo far credere, ma semplicemente il mio messaggio è che sarebbe opportuno che i compiti di un medico non siano scaricati su un altro medico, anche perché chi viene maggiormente danneggiato è il paziente. Colgo l’appello del collega nei confronti dell’Ordine dei Medici-Chirurghi di Napoli, e lo faccio mio, affinché l’Istituzione faccia “ordine” e chiarezza su ruoli, competenza e doveri di ogni medico, poiché ciò che manca nei nostri territori, evidentemente, è un ordine che è doveroso che venga ripristinato, anche per evitare i pretesti dei continui episodi di violenza che si stanno scatenando contro i medici. Rispetto tra medici è sinonimo di deontologia, così come è doverosamente deontologico ottemperare ogni proprio dovere nei confronti dei pazienti, altrimenti non possiamo permetterci di continuare a nominare il nome di Ippocrate.
*Vice Segretario Aziendale Vicario FIMMG ASL Napoli 2 Nord